”Buco” a Villa Recalcati. È iniziato il processo

Al via da ieri il procedimento per stabilire se i bilancio della Provincia siano stati gonfiati o meno

Sarà un processo a stabilire se i bilanci della Provincia di Varese siano stati gonfiati. Un processo che si è iniziato ieri mattina davanti al collegio presieduto da Anna Azzena. Aperto dunque il dibattimento con le difese che hanno depositato interi faldoni relativi a memorie difensive e sono adesso pronti a depositare l’elenco testimoni. L’udienza è stata aggiornata all’11 gennaio 2018: nell’elenco testi delle difese oltre ai finanzieri che hanno eseguito le indagini, anche il presidente in carica della Provincia Gunnar Vincenzi autore dell’esposto

che ha dato il via alle indagini. Molti i consulenti che saranno nominati dai difensori. L’autorità giudiziaria contesta un “buco” di quasi 35 milioni di euro nei conti dell’ente. Il tribunale ha disposto il rinvio a giudizio per quattro tecnici: un dirigente di Villa Recalcati e tre revisori dei conti; indagati, a vario titolo, per i reati di falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e abuso d’ufficio. I 4 amministratori erano in carica nel corso del 2012, anno in cui si verificò l’iscrizione in bilancio di voci sovrastimate e dunque secondo l’accusa false. Non c’è stata alcuna sottrazione di denaro. L’indagine, condotta dalla guardia di finanza di Varese, ha segnalato un danno erariale quantificabile in 34,8 milioni di euro a carico della Provincia di Varese. Sotto la lente sono finite alcune previsioni di entrate tributarie eccessive, nel 2012, relative alle voci “bollo auto regionale”, “imposta assicurazione Rc veicoli a motore”, “imposta provinciale per le trascrizione provinciali Pra”. Ma c’è anche un’inchiesta della Corte dei conti in corso. Il buco in Provincia maturò durante la presidenza del leghista Dario Galli, ma nei suoi confronti la procura non ha formulato alcuna contestazione. La rappresentazione di entrate “fittizie” nel bilancio consuntivo 2012 ha determinato, sempre stando all’accusa, per la Provincia di Varese, un saldo positivo di gestione di oltre 12 milioni di euro, consentendo di rispettare il patto di stabilità per gli enti locali e anche di procurare un ingiusto vantaggio patrimoniale a favore dei pubblici amministratori dell’ente.