C’erano una volta i Celti. Varese rivive la sua storia

Sabato in Camera di Commercio l’appuntamento organizzato da Terra Insubre con studiosi internazionali

Quella di sabato alla Camera di Commercio di Piazza Monte Grappa sarà un’intera giornata all’insegna della grande cultura. A partire dalle 10, infatti, prenderà avvio in sala Campiotti il convegno archeologico “Presenze celtiche nel territorio di Varese”, organizzato dall’associazione culturale Terra Insubre: un evento prestigioso che prevede l’intervento di numerosi studiosi di levatura internazionale, a partire dal professor , pioniere degli studi sui Celti, già cattedratico alla Sorbona.

«Un nome noto in tutta Europa, che con orgoglio presentiamo a Varese» spiega , vicepresidente di Terra Insubre e caporedattore dell’omonima rivista di storia e cultura del territorio. Al professore emerito dell’École pratique des hautes études di Parigi è affidato alle 11 l’avvio dei lavori del convegno, al quale si affiancherà, nella medesima Sala Campiotti che ospita le relazioni, una mostra a pannelli – venti in tutto – sui ritrovamenti più significativi del Varesotto intorno al periodo celtico, ossia tra la prima e la seconda età del Ferro: un’esposizione che verrà completata dagli itinerari di visita ai luoghi museali dove si conservano i manufatti descritti e ai siti archeologici della Provincia.

L’evento, patrocinato dalla Camera di Commercio, dalla Regione Lombardia, dalla Soprintendenza Archeologica, delle Belle arti e del Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese e sponsorizzato dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, intende significare in quel di Varese, terra strategica per la genesi e lo sviluppo della civiltà insubre, gli ultimi studi in materia celtica, a partire dalle più recenti pubblicazioni specialistiche.

«Da un lustro non si verificava nella nostra città un appuntamento di questa portata sull’argomento – precisa Minella – e comunque si tratta di un evento di forte richiamo che convoglierà su Varese molti appassionati di storia del territorio».

All’archeologo , direttore del Museo delle Civiltà di Roma, è affidato (ore 11.45) il compito di presentare l’affascinante e misconosciuto mondo degli Insubri, che si insediarono nel nostro territorio in un periodo compreso fra l’XI e il III secolo a.C., mentre, dopo la pausa pranzo, alle ore 15 il filologo e linguista , ordinario dell’Università di Pisa, illustrerà le più antiche iscrizioni in leponzio: proprio dal nostro territorio provengono infatti le più antiche testimonianze in una lingua celtica, redatte con un alfabeto derivato da quello etrusco.

Molti i musei provinciali coinvolti nella realizzazione della mostra: Angera, Arsago Seprio, Gallarate, Sesto Calende, Villa Mirabello a Varese, Golasecca.

E proprio agli insediamenti della cultura di Golasecca, la fase insubre più antica e tipica del nostro territorio e in generale della Regio Insubrica Storica (prima età del Ferro, secoli IX-IV a.C.) sarà dedicato l’intervento (ore 15.45) di Mauro Squarzanti, conservatore del Civico Museo Archeologico di Sesto Calende, seguito da un excursus intorno alla ceramica golasecchiana a cura dell’archeologo Diego Voltolini. Il convegno si chiuderà con un aperitivo celtico con interludio di arpa a cura di Green Circle.

E da lunedì 11 settembre, e per trenta giorni consecutivi, la mostra sarà visitabile presso il circolo culturale “Ra cà dur Barlich” a Penasca di San Fermo, in via Oslavia.