Crack Polita: perizia sul computer. Le prove sono state manomesse?

Inchiesta - L’udienza preliminare ha riservato diversi colpi di scena

– Crack Polita: la procura di Brescia chiede una perizia sul computer della discordia. La vicenda è estremamente articolata. Sandro Polita, con il fratello Antonello e il padre Adriano, è stato indagato per una serie di fallimenti dal pubblico ministero Agostino Abate. Polita, nel corso degli anni, ha più volte denunciato il pm alla procura di Brescia (competente in questi casi, non potrebbe essere un magistrato di Varese a indagare sull’operato di un altro magistrato di Varese) lamentando irregolarità

nel corso dell’inchiesta. Le indagini si sono tradotte in una richiesta di rinvio a giudizio per tutti gli 11 indagati. L’udienza preliminare ha riservato diversi colpi di scena. Il primo: Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale, ha presentato istanza di rimessione del processo per conto di Sandro Polita. Il caso sarebbe ambientalmente incompatibile con la magistratura varesina a causa del clima di tensione creato da Abate. Il secondo colpo di scena riguarda il computer di Sandro Polita sequestrato durante l’inchiesta dalla guardia di finanza. Polita e i suoi difensori hanno presentato una perizia di parte secondo la quale il Pc in oggetto sarebbe stato manomesso. Migliaia di file sarebbero stati cancellati o manipolati. Il Pc è una prova in seno alle indagini. In base a quanto sostenuto dai difensori di Polita il computer sarebbe stato manipolato, dopo il sequestro, quindi dagli inquirenti, al fine di alterare le prove. Polita aveva denunciato anche questo alla procura di Brescia. Che ha indagato, quale atto dovuto, i due finanzieri che hanno avuto in carico il Pc chiedendo una perizia. Quella depositata da Polita è di parte; la procura di Brescia vuole l’opinione di un proprio consulente. Quello adombrato è il sospetto di una manomissione delle prove al fine di dare una precisa direzione all’inchiesta. Un sospetto adombrato da uno degli indagati. L’incarico sarà affidato domani. Il perito dovrà stabilire la verità. Nel frattempo l’udienza preliminare che vede Polita davanti al gup Stefano Sala è sospesa. L’istanza di rimessione del processo ha superato il vaglio di una prima commissione e assegnato a una sezione della Cassazione. Non si tornerà in aula sino a quando la Massima Corte non avrà deciso se accogliere o meno l’istanza. Qualora vi fosse l’accoglimento, l’udienza preliminare in corso verrebbe spostata a Brescia. La Cassazione non ha termini perentori per esprimersi. Il processo resterà sospeso sino alla decisione. Si attendono a questo punto gli esiti della perizia.