«Dai musulmani nessuna condanna»

Il consigliere del Carroccio Marco Pinti critica «il silenzio della comunità di Varese su Barcellona»

– «La comunità islamica di Varese esprima condanna per gli orribili fatti di Barcellona».

È il consigliere comunale della Lega Nord Marco Pinti a chiedere a gran voce una presa di posizione da parte dei musulmani varesini, rispetto agli attentati che hanno sconvolto la Spagna nei giorni scorsi.

«La comunità musulmana di Varese – dichiara Pinti – per l’ennesima volta tace all’indomani di una strage compiuta nel nome dell’Islam. Purtroppo non è la prima volta che mi trovo a sollecitare una presa di distanza dalla violenza. Già dopo gli attentati di Parigi fu necessario incalzarli sulla stampa per alcuni giorni prima di ottenere una dichiarazione di condanna che peraltro allora fu più contraddittoria del silenzio: ricordiamo l’intervento da parte dei loro vertici, che fece infuriare l’Anpi, per l’accostamento ambiguo tra combattenti in Iraq e Resistenza in Italia».

Il consigliere leghista torna quindi a polemizzare con gli esponenti della comunità islamica, chiamando in causa nel suo comunicato anche il portavoce, Giorgio Stabilini.

Secondo il consigliere del Carroccio infatti «i portavoce della moschea di Varese, sempre pronti ad alimentare il dibattito cittadino quando si tratta di rivendicare spazi e diritti, non possono permettersi di tacere quando il loro silenzio rischia di alimentare quelle ambiguità e quel clima di sospetto su cui l’ideologia fondamentalista intende far leva per fomentare lo scontro di civiltà».

Una situazione non nuova per la città di Varese, quella dello “scontro” polemico tra la Lega Nord e la comunità musulmana.

Oltre all’episodio citato dallo stesso Pinti, vale la pena ricordare anche la contrapposizione che nel corso degli anni, in particolare durante la precedente amministrazione, si era venuta a creare dopo la richiesta degli islamici di un nuovo luogo di culto. Richiesta che aveva visto la Lega, dagli amministratori alla segreteria cittadina, e ai semplici militanti, salire sulle barricate.

«La comunità musulmana di Varese – continua Pinti – non può permettersi di vivere come un corpo estraneo della città, ma deve farsi partecipe delle sfide che stiamo affrontando: essere in prima linea per isolare ogni spazio al fanatismo, senza aspettare di essere pungolata sui giornali. Mi auguro che la condanna della strage arrivi al più presto e che in futuro non ci sia più bisogno delle sollecitazioni leghiste perché i portavoce della moschea di Varese si assumano le loro responsabilità davanti alla città».