Dieci parrocchie aprono ai profughi: trentacinque in arrivo, anche in città

Piano di accoglienza della Diocesi per Varese e Provincia. Dopo gli appelli di Papa Francesco il progetto promosso dalla Diocesi di Milano. Quattordici posti già pronti, gli altri entro qualche mese

A Varese e provincia parte il piano di accoglienza diffusa della Diocesi. Sono già dieci le parrocchie che hanno dato la disponibilità ad ospitare i profughi. In particolare tre: Luvinate, Santo Stefano e San Giulio a Cassano Magnago apriranno le porte nelle prossime settimane e una sarà anche in città.
Del piano – promosso dalla Diocesi di Milano alla fine della scorsa estate dopo gli appelli di Papa Francesco e del cardinale – si parlerà

nel corso del convegno “La cultura dell’accoglienza. Dall’ostilità all’ospitalità”, organizzato dalla Caritas della zona di Varese, sabato, al collegio De Filippi di Varese.
Sono 14 i posti pronti «realisticamente nel giro di qualche settimana – spiegadella Caritas varesina e coordinatore dell’attività caritas della Zona pastorale – poi se ne aggiungeranno 20 o 21 entro qualche mese, per un totale di 35 persone». Il progetto riguarda l’accoglienza di «uomini adulti richiedenti asilo già ospitati in strutture collettive gestite dalla cooperativa Intrecci». Si tratta di persone richiedenti asilo politico presenti nel territorio da almeno sei mesi e ci sono a pieno titolo poiché in attesa che la commissione territoriale ne verifichi lo stato. I primi a raggiungere la nuova destinazione sono provenienti dalla Nigeria. «in generale sono cittadini dell’Africa subsahariana: in prevalenza da Nigeria, Mali e Gambia».
In tutta la Diocesi ambrosiana sono un centinaio le parrocchie che si sono rese disponibili ad aderire all’iniziativa. Favorire l’accoglienza diffusa «permette una maggiore integrazione nel territorio». Un’integrazione proposta anche per le famiglie. «Caritas italiana dopo quella nella parrocchie ha promosso l’accoglienza nelle famiglie che è in fase di “istruttoria”. Hanno aderito 70 diocesi compresa la nostra di Milano. L’obiettivo è creare, come sta avvenendo per la Chiesa varesina, dinamiche virtuose di solidarietà, accoglienza e condivisione».
Sabato, al convegno dell’istituto di via Brambilla a Varese, sono previsti gli interventi del vicario episcopale, monsignor , del professor , dei direttore di Caritas Bergamo, don, e di Caritas Ambrosiana, don , oltre che del responsabile della Caritas di Varese, don. «L’incontro sarà un’occasione –conclude Salis – per riflettere ad ampio raggio sulle migrazioni e che abbiamo come cittadini e come membri della comunità cristiana di fronte ad una fenomeno epocale». E appunto per affrontarlo il piano diocesano prevede che tutti gli immobili – quelli delle parrocchie, degli istituti religiosi e dei singoli cittadini – siano ceduti in comodato gratuito alle cooperative della Caritas Ambrosiana, che provvederanno a fornitura di vitto e vestiti, accompagnamento legale, alfabetizzazione, avvio di percorsi di inserimento lavorativo. Sono i 780 posti disponibili ad oggi, ma a regime sarebbe in grado di poter ospitare, in caso di necessità, circa mille richiedenti asilo nelle oltre mille parrocchie della Diocesi di Milano, dando così un contributo significativo alle richieste delle istituzioni pubbliche.