Duemila visitatori al giorno nella magia delle ville varesine

Il Festival del Paesaggio nature Urbane di Varese ha ottenuto un riscontro positivo di pubblico nelle diverse offerte

– È ora di tirare le somme dell’edizione zero del festival Nature Urbane. La prima domanda riguarda il numero di persone che la manifestazione ha saputo catalizzare. In attesa del bilancio ufficiale del Comune, abbiamo stimato essere circa 2000 al giorno le persone che hanno visitato le ville private inserite nel festival. Ben 1500 gli studenti che hanno partecipato alle visite guidate. Migliaia i fruitori dei musei. Oltre 100 mila gli accessi al sito natureurbane.it.

Il numero complessivo del “pubblico” di Nature Urbane, ammesso che sia possibile quantificarlo, verrà forse reso noto oggi in una conferenza stampa che si svolgerà in Comune alle 11.30. Per avere un termine di paragone: la notte bianca di Como richiama 150 mila persone (si tratta però di una proposta molto diversa e più generalista).

«Nature Urbane stata una manifestazione da sold out – afferma il vice sindaco Daniele Zanzi – Come ho già avuto modo di dire, la cosa più importante è aver acceso i riflettori sul paesaggio e sul nostro territorio. Il motore è partito, adesso bisogna continuare a lavorare sullo stesso filone, coinvolgendo i cittadini».

Sicuramente il tema del paesaggio e l’originalità delle proposte ha fatto conoscere Varese: la stampa nazionale ha dedicato alcuni articoli all’evento. Il Ministero dei Beni Culturali ha fatto un plauso speciale al Comune per aver saputo cucire sulla città di Varese un evento ad hoc, parlando del paesaggio che è un tema che sta a cuore al Ministero per il valore culturale e non solo.

Innegabilmente, il festival ha avuto due pregi. Uno è stato riuscire a coinvolgere tutti i quartieri e le castellanze, accendendo i riflettori su scorci della città non molto conosciuti. Un altro pregio è stato scacciare la pigrizia. È vero che alcuni weekend hanno registrato parecchio traffico veicolare: nella giornata di domenica scorsa, per esempio, il parcheggio delle ville Ponti messo a disposizione per i fruitori di villa Panza ha registrato il tutto esaurito e le auto hanno intasato il colle di Biumo Superiore, ostacolando anche il passaggio delle navette. Ma è anche vero che molte persone si sono spostate a piedi. Questo anche grazie al meteo che è stato particolarmente clemente e ha regalato giornate gradevoli, con temperature intorno ai 20 gradi.

Per quanto riguarda i costi: il festival è costato al Comune 170 mila euro. Il capitolo di spesa più importante è stato il cachet degli artisti. Alle ville che si sono messe a disposizione del festival è stato proposto un rimborso spese simbolico. Una somma modesta, che molti proprietari hanno rifiutato.

«Molti, infatti, hanno aderito per il piacere di partecipare al rilancio della città – ha detto Zanzi – Per le prime visite avevamo fissato un massimo di 30 persone, ma poi sono stati gli stessi proprietari delle ville a dirci di innalzare il numero a 40. I visitatori, infatti, si sono sempre dimostrati educati e rispettosi».

La sicurezza dei visitatori nelle ville private è stata a carico del Comune, che ha stipulato una assicurazione ad hoc.

Resta da capire se Nature Urbane sia stato un festival di massa o meno, ma di sicuro è stato un evento positivo per la città, in cui tutto è andato a gonfie vele.