Ecco il progetto per la XIII Cappella. E la valorizzazione del Sacro Monte

Il piano ha il sostegno della Fondazione Cariplo ed è diviso in due fasi

Il Sacro Monte in questo momento è un paziente sottoposto ad alcuni interventi di prevenzione e ad altri di cura che fanno capo a «Lo scrigno del Sacro Monte di Varese: caso studio per la conservazione programmata dei Sacri Monti», progetto sostenuto da Fondazione Cariplo e da Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte di Varese e che vede coinvolti l’architetto Gaetano Arricobene, come direttore dei lavori, e la ditta Icsa srl di Sesto Calende del restauratore Bruno Giacomelli.

Il progetto, redatto nell’ambito del bando di Fondazione Cariplo «Promuovere buone prassi di prevenzione e conservazione del patrimonio storico e architettonico», è articolato in due fasi. Nella prima vi è stata l’analisi e la pianificazione di interventi di prevenzione e conservazione. La seconda fase è costituita dalla realizzazione dei progetti di messa in sicurezza, miglioramento strutturale e conservazione dei beni grazie al finanziamento concesso.

«L’obiettivo è quello di migliorare le politiche di conservazione del patrimonio culturale, individuando un modello virtuoso di pianificazione della conservazione dei beni culturali, un insieme di buone prassi, applicabile all’interno di un sistema di beni caratterizzati dagli stessi materiali, dalle stesse tecniche costruttive, dalle stesse condizioni climatiche e ambientali, come appunto il sistema dei Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia» ha spiegato don Erminio Villa.

Il Sacro Monte di Varese è stato individuato come un caso studio per l’elaborazione di una metodologia applicabile a tutte le unità che compongono il sistema, in quanto esso risulta il più uniforme e omogeneo fra tutti i Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia (questo perché tutte le cappelle furono progettate da Giuseppe Bernascone e costruite in un secolo).

I lavori di restauro relativi alla XIII Cappella, considerati urgenti e prioritari, saranno un interessante punto di partenza per testare la bontà e l’efficacia della metodologia proposta.

Tali lavori, iniziati da poco, hanno previsto la realizzazione di un ponteggio di servizio per il raggiungimento di tutte le superfici da trattare, sia in esterno sia in interno, garantendo così una prima fase di ricognizione e campionatura.