I medici di ieri, di oggi e quelli del futuro. La tradizione incontra l’arte e la poesia

Ieri nell’Aula Magna dell’Insubria l’annuale Festa del Laureato. Premiati i novizi camici bianchi e i “maestri” a 50 anni dalla fine degli studi

Tanta commozione ieri mattina nell’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria per l’annuale Festa del Laureato in Medicina e Chirurgia: ad organizzarla, l’Università dell’Insubria con l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Varese.

Si tratta di una tradizione ormai decennale che in un’unica occasione premia i novelli camici bianchi della nostra provincia e i medici che hanno raggiunto l’ambito traguardo dei cinquant’anni di laurea. La doppia cerimonia di consegna delle pergamene ai giovani medici – una cinquantina – e delle medaglie ai colleghi il cui ingresso nel mondo del lavoro risale a mezzo secolo fa è stata affidata al professor , Presidente della Scuola di Medicina, e al dottor , Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Varese.

Fra i medici omaggiati alla carriera, il dottor , medico, poeta e sindaco di Gavirate per quasi un ventennio (dal 1975 al ‘90 e dal ‘92 al ’95) nonché Presidente degli Amici di Piero Chiara, il quale è intervenuto con la relazione “Oltre il giardino (della medicina)”, nel quale ha invitato i giovani medici ad aprire il cuore all’arte, alla musica, alla letteratura. A sostenerne e rafforzare il magistrale intervento, Giulio Carcano, che ha regalato all’uditorio

una fitta carrellata di medici la cui attività alternativa in ambiti differenti dalla professione sanitaria è diventata prevalente, da al suo alter ego letterario, il dottor John H. Watson, coprotagonista di Sherlock Holmes, finendo con , il responsabile della Sala Stampa della Santa Sede fino al 2006, medico psichiatra consacratosi al giornalismo: proprio nell’anno del commiato dagli impegni con le relazioni pontificie l’Insubria lo ha insignito della Laurea Honoris Causa in Scienze della Comunicazione. È stato poi assegnato alla dottoressa , di Ispra, classe 1991, il Premio Giovanni Ragnotti, riconoscimento alla migliore delle tesi speculative sperimentali dell’Insubria: a lei è toccato il compito di recitare il Giuramento di Ippocrate.

La cerimonia si è chiusa con il Gaudeamus Igitur intonato dal Coro dell’Insubria.