Il Circolo in prima linea nella ricerca sulle leucemie

L’ematologia dell’ospedale varesino capofila del progetto finanziato da Regione Lombardia

L’ematologia dell’Ospedale del Circolo alla guida di un nuovo progetto di ricerca sulle leucemie: tre anni per indagare meglio le basi molecolari delle malattie, definire nuovi modelli prognostici e nuove scelte terapeutiche. Tutto grazie al finanziamento di 4,2 milioni di euro per la ricerca sulle malattie del sangue assegnato da Frrb (Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica) a cinque centri ematologici lombardi. Oltre all’ospedale di Circolo, a beneficiare della sovvenzione sono il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia, l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Humanitas di Rozzano e il Niguarda di Milano, assieme a tre aziende farmaceutiche: Novartis, Celgene e Clonit.

Scopo del progetto è sviluppare dei programmi di «terapia di precisione», cioè il più possibile adeguati al singolo paziente, puntando sulla collaborazione tra ospedali e Company del farmaco. «Per farlo alle conoscenze cliniche e di laboratorio convenzionali, bisogna aggiungere dati genomici e fenotipici del singolo – spiegano i promotori – Dati raccolti analizzando il Dna di pazienti con neoplasie ematologiche». E quindi linfomi, mieloma e leucemie, acute e croniche. Queste malattie rappresentano la terza causa di morte per tumori in Italia. Il progetto potrà contare sul network costituito dalla Rete ematologica lombarda (Rel), coordinata da Enrica Morra.

Lo svolgimento del progetto a Varese sarà favorito da una donazione di cui ha beneficiato l’Ematologia del Circolo, pochi giorni fa, grazie alla generosità di un paziente che, attraverso Ail Varese ha fatto arrivare in reparto uno strumento molto avanzato di sequenziamento del DNA (Next Generation Sequencing). Partendo da poche gocce di sangue raccolte con un normale prelievo ematico, il nuovo «giocattolo» consente di studiare i geni malati responsabili delle forme leucemiche e dei linfomi. «Ogni neoplasia infatti è sostenuta da alterazioni del DNA che favoriscono lo sviluppo del tumore e la sua progressione – spiegano gli esperti – Dalla conoscenza delle basi patogenetiche della malattia, si possono aprire nuove possibilità di cura».

Da anni l’ematologia di Varese partecipa all’identificazione delle basi molecolari responsabili delle leucemie e ha già coordinato programmi di terapia a livello internazionale. Ora, il nuovo progetto, affida al nostro reparto il compito di coordinare gli studi sulle leucemie, seguendo tre direttive: incrementare la conoscenza delle basi molecolari delle malattie, definire modelli prognostici e scelte terapeutiche innovative. Saranno coinvolti ricercatori clinici ematologi, datamanager e biologi molecolari perché larga parte dei fondi è destinata proprio agli studi molecolari. Già oggi l’ematologia del Circolo, grazie al suo lavoro di ricerca, è in prima fila nel trattamento specifico di pazienti con leucemie acute dettate da mutazioni del DNA quali FLT3, IDH1 e IDH2 e leucemie croniche con mutazioni di JAK2, CALR, MPL. Ora avrà più strumenti per migliorare la lotta contro queste neoplasie.