Il primo passo fu piazza Giovine Italia. Nel futuro del centro varesino molte meno auto

Durante la seconda amministrazione guidata da Attilio Fontana si procedette alla chiusura al traffico del comparto

Il tema dell’allargamento dell’area pedonale nel centro storico di Varese non è mai venuto meno nel corso degli ultimi decenni. Tuttavia è sempre rimasta una discussione puramente teorica, che ha accompagnato le diverse amministrazioni.

Soltanto a partire dalla seconda metà della seconda giunta Fontana i progetti hanno iniziato a tradursi in realtà.

L’esempio migliore è quello della pedonalizzazione del comparto di piazza Giovine Italia, che ha coinvolto anche le vie limitrofe, ovvero via Donizetti e via Rossini, attuata nel corse della precedente amministrazione, grazie ad una mozione presentata dall’allora consigliere comunale di minoranza Andrea Civati, approvata in maniera trasversale, e condivisa nella sua attuazione anche da esponenti di Forza Italia, Lega Nord e Ncd.

La chiusura al traffico del comparto ha visto una forte divisione tra i commercianti: una parte di loro ha sostenuto fin da subito in maniera molto convinta il provvedimento, un’altra parte lo ha contestato fino all’ultimo.

Cambiamenti di questo tipo portano sempre a scontri nell’opinione pubblica nel momento in cui vengono attuati.

Oggi, il risultato, a pochi anni di distanza, appare positivo, avendo creato una nuova area libera dal traffico direttamente collegata a quella storica di corso Matteotti.

Il progetto di allargamento del centro pedonale, del resto, non ha colori politici.

Sempre richiamando l’esperienza della precedente amministrazione, nel Pgt che era stato approvato dalla giunta Fontana erano presenti, anche se solo in una prospettiva futura, idee di aumentare il numero di strade da chiudere al traffico.

Un processo, quest’ultimo, verso il quale Varese si sta indirizzando ormai in maniera convinta, anche se con maggiore prudenza, viste le storiche criticità legate all’assetto viabilistico peculiare della città.