«Il referendum sullo stipendio del sindaco? Galimberti risponda e rispetti le regole»

Il consigliere leghista Pinti alza la voce: «Chiesto a settembre, il termine è scaduto da oltre 18 giorni»

«Il sindaco Galimberti ci faccia sapere se vuole fare o meno il referendum sul proprio stipendio».

È il consigliere comunale della Lega Nord ad andare all’attacco del primo cittadino, tornando sul terreno di scontro che, negli ultimi mesi, si è riaffacciato di tanto in tanto nel dibattito politico: quello della consultazione per determinare il compenso del sindaco, che il vincitore delle ultime elezioni, il democratico , aveva inserito tra i punti programmatici del suo mandato.

Pinti aveva presentato un’interrogazione al riguardo, ma ad oggi, lamenta l’esponente del Carroccio, non è arrivata nessuna risposta. Nell’interrogazione Pinti chiedeva se fosse confermata la volontà della Giunta di procedere con il referendum sul compenso del sindaco, in quale data e in che modalità in caso affermativo e con quali strumenti in campo per permettere una consultazione accessibile a tutti i cittadini. Il consigliere sottolinea di avere protocollato l’interrogazione il primo settembre, «ma sebbene siano ampiamente trascorsi i termini di regolamento, da Palazzo Estense ancora non è giunta alcuna risposta».

«È un fatto grave – dichiara Pinti – in aperta violazione dello Statuto Comunale che all’Articolo 23 difende espressamente il diritto dei consiglieri di ottenere dall’amministrazione tutte le notizie utili all’espletamento del mandato e all’Articolo 25 garantisce alle minoranze l’esercizio dei diritti nella partecipazione alla dialettica democratica».

«Ad essere calpestato è anche il Regolamento del Consiglio Comunale – insiste il consigliere leghista – che all’articolo 29, 2 sancisce espressamente l’obbligo del sindaco o dell’assessore delegato a rispondere in forma scritta alle interrogazioni entro 30 giorni dalla loro presentazioni».

«Il termine è scaduto da oltre 18 giorni» evidenzia Pinti che con una lettera al presidente del consiglio comunale ha chiesto di sollecitare la risposta e di richiamare al rispetto del Regolamento il sindaco e la giunta in apertura del prossimo consiglio comunale. «Galimberti deve rispondere subito – conclude – anche solo per dimostrare il suo rispetto di quelle normali regole, valide per tutti i varesini, che non possono permettersi di trasgredire alle scadenze di legge quando devono pagare una tassa, una multa per divieto di sosta, o più semplicemente quando devono restituire un libro in prestito alla biblioteca».