Il Varesotto devastato dal nubifragio conta i danni

La pioggia violenta e le raffiche di vento hanno investito tutto il territorio . Colpito l’Isolino Virginia, Patrimonio Unesco. Sul giornale in edicola oggi 4 pagine speciali

Il Day After di Varese: nella giornata dopo il violento nubifragio si contano danni ed interventi di vigili del fuoco, Protezione Civile, tecnici Enel e del Comune di Varese hanno lavorato per liberare le strade, ripristinare le linee elettriche e mettere in sicurezza le strutture.

L’assessore Dino De Simone avverte: «dovremo abituarci ad essere sempre vigili».

Tanti i quartieri travolti da vento e pioggia nella serata di sabato 18 agosto. La furia del meteo si è abbattuta anche sull’Isolino Virginia.

«Abbiamo mandato in giro – spiega De Simone, assessore all’Ambiente del Comune di Varese – due ditte convenzionate con il Comune di Varese per questo tipo di lavori, diversi operai e il Capo Attività dell’ufficio del Verde Pubblico sono stati impegnati per tutto il giorno. Vorrei ringraziarli pubblicamente insieme a tecnici, protezione civile e polizia locale per il lavoro eccezionale.

Dalla prima ricognizione non risultano: «danni a strutture comunali. L’unico problema è un pino che si è poggiato lateralmente alla don Rimoldi. La scuola non è stata toccata. Lunedì si procederà alla rimozione della pianta, ma questa è l’unica situazione particolare legata a strutture pubbliche».

Tra gli alberi caduti per la furia di vento e pioggia e che si sono abbattuti sulle auto «non mi risulta ce ne siano del Comune».

Brutta serata per il patrimonio Unesco in mezzo al lago di Varese.

«Ci sono stati danni all’Isolino Virginia, in particolare al gazebo che viene utilizzato per i laboratori didattici, a causa della tromba d’aria che si è abbattuta purtroppo sulla zona del lago».

Prima cosa ieri «sono stati messi in sicurezza alberi e rami e si è proceduto a liberare le strade».

Come secondo passo, nei prossimi giorni «procederemo sistematicamente alle verifiche tutte delle segnalazioni e vedremo caso per caso cosa è accaduto. Cercheremo di fare riscontri approfonditi alle strutture».

Un violento nubifragio che è abbattuto sul Varesotto «è stato un evento particolarmente forte».

Non un episodio circoscritto, secondo l’assessore, ma il preludio ad un mutamento cui e necessario abituarsi.

«Sono convinto che siamo di fronte ai sintomi di un cambiamento climatico. Forse a Varese dovremmo prenderne atto ed adattarci a situazioni di questo tipo».

Poche, ma essenziali le regole cui attenersi per una corretta prevenzione.

«Bisogna lavorare per una corretta manutenzione del verde. Laddove vediamo un albero o rami ammalorati o a rischio caduta vanno gestiti: sfoltiti o abbattuti».

Il rischio in questi casi è anche il dissesto idrogeologico.

Violenti eventi climatici «in autunno, potrebbero provocare esondazioni o smottamenti del terreno. A tal proposito stiamo concludendo lavori al Vellone e sull’Olona».

È importante, per De Simone: «dopo tutto ciò avvertire cittadinanza, imprese ed enti. Bisogna essere pronti e non trovare sprovvisti di fronte ad accadimenti che potrebbero diventare “normali”. Non intendo, ovviamente, che possano accadere tutti i giorni, ma periodicamente. Eventi climatici forti e molto brevi potrebbero essere un tendenza cui anche come amministrazione dobbiamo prepararci anche con una sensibilizzazione forte nei confronti della cittadinanza».

Aghi di pino, rametti e foglie trasportati da vento e acqua rischiano ora di diventare un “tappo” per tombini e griglie di scarico delle strade, in caso di un ulteriori precipitazioni abbondanti e non.

«Sarebbe sempre buona norma che ciascuno riuscisse a pulire nelle immediate vicinanze di casa o luoghi di lavoro, ma noi, come amministrazione, abbiamo il dovere di controllare chiusini e fognature.

Se si attuano buone pratiche, ci guadagna il bene della collettività».

La mappa del violento temporale che si è abbattuto sulla Provincia evidenzia come zona più colpita dal maltempo sia quella del capoluogo.

Un temporale da 33 millimetri in pochi minuti e 70 chilometri orari di raffica vento massima ha dato come risultato: piante cadute, tegole, tettoie, allagamenti, blackout, strade interrotte per alberi o rami spezzati in mezzo alla carreggiata, semafori e cartelli piegati, fogliame nei tombini, forti disagi alla circolazione e tetti divelti in viale Belforte e in via Brennero.

Tanti i rioni che hanno subito danni dalla Schiranna e alla pista ciclabile a Capolago, da Calcinate del Pesce rimasta senza corrente a San Fermo, da Giubiano a viale Europa, dall’allagata Valle Olona a Sant’ Ambrogio, dove è stata chiusa via Mulini Grassi, dopo il cimitero, per il crollo di un muro.

Nella centralissima piazza monte Grappa le sedie dei locali sono state portate via dalla furia delle intemperie.

A Bizzozero, viale Borri è stato bloccato tra via Portorose e il ristorante Vecchio convento.

E ancora Belforte, Brunella, via Sanvito, San Gallo con un grosso albero caduto su un auto e due alberi in viale Ippodromo. Stessa solfa a Montello piena di detriti e interrotta a metà per un albero caduto. Danni anche e Masnago e nel parco Mantegazza, mentre in via Monguelfo ancora nella mattinata di ieri c’era il rischio di aquaplaning.