«La difesa degli alberi è una priorità per la giunta»

Dopo lo sfogo del vicesindaco Zanzi sui troppi abbattimenti, ecco la risposta di De Simone

«La difesa degli alberi e la tutela del paesaggio sono priorità della giunta. Lavoreremo insieme al vice sindaco per trovare le modalità migliori per salvaguardare il patrimonio arboreo e paesaggistico».

«Accanto a questo, con gli uffici preposti, verificheremo caso per caso le situazioni di possibile pericolo» afferma , assessore alla tutela ambientale, smorzando il polverone alzato dal vice sindaco che, su Facebook e in alcune interviste, ha denunciato il taglio di 10 alberi di pregio avvenuto nei giorni scorsi. Nonché l’abbattimento di 600 piante nel corso del 2016, e si è detto pronto ad andarsene da Palazzo Estense se le cose non cambieranno.

Gli abbattimenti citati da Zanzi – che erano stati programmati da un anno e oggetto di gare di appalto – hanno interessato via Nifontano, via Cimabue e la centrale del latte di via Uberti. La scelta di tagliare le piante durante le vacanze di Natale è stata presa perché, in questi giorni, le scuole sono chiuse e il traffico in città è minore.

I tecnici

I tecnici lo scorso anno avevano reputato che gli alberi di via del Nifontano potessero essere pericolosi per gli studenti della scuola Foscolo. Quelli vicino alla centrale, sempre secondo i tecnici, erano in sofferenza perché le radici erano state danneggiate dagli interventi di urbanizzazione che si sono succeduti negli anni. Gli alberi in via Cimabue preoccupavano anche i vigili del fuoco perché si trovavano a una distanza inferiore a 5 centimetri rispetto al muro del Comando.

Quando un tecnico reputa un albero pericoloso è prassi procedere con l’abbattimento. Del resto, come può un assessore negare il taglio di un albero, tanto più dopo il crollo del faggio avvenuto in viale Milano nel maggio 2015, sotto cui avrebbe potuto perdere la vita qualcuno?

In questo caso, però, la situazione è più complessa. Zanzi è un agronomo, ha competenze in materia e, come ha dichiarato ieri «serve una sensibilità diversa. Non si può giustificare un abbattimento dando come motivazione il cedimento di una pianta vicina. Compensare la perdita di alberi secolari piantumando “alberelli” non ripaga i danni inferti al paesaggio. Bisogna cambiare il regolamento».

Il paradosso

In particolare, secondo Zanzi, tagliando gli alberi della centrale del latte si è compiuto un paradosso: «Sono stati tolti gli alberi in quanto rappresentavano un pericolo supposto, ma è stato lasciato il tetto di amianto sfondato, che a mio modo di vedere è un pericolo certo. Io non sto zitto e chiedo di intervenire sul tetto se davvero si ha a cuore l’incolumità dei cittadini».

«Il problema dell’amianto per immobili comunali di ogni tipo è ben noto – risponde Andrea Civati, assessore ai lavori pubblici – Con il prossimo piano delle opere stiamo svolgendo una ricognizione degli interventi più urgenti. La pericolosità del materiale è legato alla degradabilità della fibra e non è detto che la presenza di eternit sia di per sé indice di pericolo. Per questo teniamo monitorati tutti gli immobili».