La Festa degli Alpini colora l’estate

L’appuntamento che caratterizza le serate varesine prenderà il via questo venerdì in riva al lago

Alpini e Banda al lavoro a Capolago: venerdì torna la festa in riva al lago.

Aprirà il 14 luglio, fino al 23, una delle feste più attese dell’estate che da 51 anni, tra pentoloni e griglie, porta a pranzo e cena centinaia di varesini e non sotto le fresche frasche e il tendone allestito – per ospitare anche in caso di pioggia – in via Del Porticciolo, angolo via lungolago di Capolago.

Il gruppo Alpini “Alfonso Rodili” e dalla Banda “Giuseppe Verdi” sono già al lavoro per allestire la postazione, nel prato di fianco alla provinciale della Schiranna, che sarà aperta dalle 12 alle 14 dalle 19 alle 22.

«Nella prima quindicina d’anni durava solo tre giorni, ma dal 1982 siamo passati a 10 e nel frattempo si è aggiunta la banda di Capolago a dare una mano» ricorda Bruno Pasquot.

«Quando è iniziata c’erano un carrettino, una damigiana di vino, un cartone di bibite in vetro di una volta, salamella e costine. I primi anni non è andata benissimo, ma pian pianino è diventata una realtà che ci dà grandi soddisfazioni. Negli ultimi anni in tanti stanno apprezzando anche la possibilità di take away che gli permette di apprezzare la nostra cucina direttamente a casa propria».

Ciò che tiene viva la voglia di realizzare la manifestazione: «è l’amicizia. Sì, a volte, si discute, come è normale, ma stiamo bene insieme e questo stimola anche se si finisce con l’essere stanchi morti e giurando che l’anno seguente non si farà più».

Sono un esercito di circa 150 persone i volontari impegnati per la buona riuscita della festa.

«C’è chi aiuta per il montaggio, chi sta in cucina, chi viene per smontare e chi fa più cose. Non ci sono solo alpini e membri della banda, ma anche amici e familiari o i ragazzi di Capolago che chiedono di venire perchè c’è già qualcuno della loro compagnia. È una piccola scusa per stare fuori casa per una decina di giorni, ma intanto lavorano e si divertono».

La collaborazione tra le due realtà promotrici funziona bene «perché siamo ognuno fa, durante l’anno, la propria attività mantenendo separate le competenze. E poi ci ritroviamo con l’obiettivo comune della festa di luglio per lavorare insieme».

Dal menù emergono i piatti forti della cucina affacciata sul lago: «Fritto misto e polenta e asino, questo è un piatto che c’è dal primo giorno e va tantissimo. Il nostro pesce poi è molto apprezzato perché non lesiniamo sul “cambio dell’olio”. Ne usiamo 600 litri l’anno» assicura Claudio «I prezzi competitivi e popolari.

Le porzioni che facciamo noi, non le fa nessuno e poi sono “condite” da una bella accoglienza».

I proventi andranno: «a progetti specifici di una decina di associazioni consolidate che operano nel territorio varesino e non solo. Si va dai Donatori di Tempo al Ponte del Sorriso, da Millepiedi a Vharese, dalla Scuola di Capolago alla parrocchia, ma anche alle opere di un paio di missionari.

«A gennaio dedichiamo una giornata alla distribuzione dei fondi raccolti. Diamo il poco che possiamo, ma vedere gli occhi lucidi dei bambini che posso finalmente realizzare quanto desiderano, ci ripaga di ogni fatica».