La rabbia dei pensionati: «Ridateci i nostri risparmi»

Caso nuova urbanistica - Domani al Circolo di Belforte l’assemblea del comitato dei soci prestatori

– Nuova assemblea degli aderenti al comitato soci prestatori Nuova Urbanistica domani alle 21 al Circolo di viale Belforte: la coop è stata ammessa al concordato preventivo dal tribunale di Varese.
I consulenti del comitato illustreranno la situazione: obiettivo è quello di stabilire una strategia per permettere ai soci di recuperare i loro risparmi.
«Ho versato i miei risparmi alla Nuova Urbanistica – racconta un varesino, socio dal 1975 – La doccia fredda è arrivata nel 2013, quando sono andato a prelevare i soldi e non sono riuscito, perché la liquidità era bloccata».
E questo è il punto: dopo il crac della cooperativa i soci prestatori, si parla di centinaia di famiglie, non riescono più a riavere i risparmi investiti.

La Nuova Urbanistica è formata da migliaia di soci, di cui 700 prestatori sociali, che hanno un deposito vincolato presso la cooperativa. Ieri in piazza ne sono passate alcune decine, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma che stanno vivendo.
La cooperativa Nuova Urbanistica, a causa della crisi che da molti anni investe il settore dell’edilizia, da qualche tempo versa in una grave crisi di liquidità.
Nel 2014, a causa di un’ingiunzione da parte di alcuni soci,

la cooperativa si è vista costretta a ricorrere alla procedura concordataria, in modo da tutelare tutti coloro che non ritenevano giusta la strada legale.
Per fronteggiare questa situazione, la cooperativa ha dovuto bloccare i depositi e avviare il Concordato (una procedura prevista per le imprese in difficoltà che viene seguita e approvata da un giudice).
La soluzione inizialmente prospettata con il Piano concordatario di recuperare solo il 10% dei depositi sociali è stata giudicata inaccettabile dai soci.
«Noi esigiamo che i nostri diritti di soci prestatori siano riconosciuti e tutelati. Per questo è nato il Comitato: perché insieme siamo più forti», si legge in una nota ufficiale. Il buco contestato è di alcuni milioni di euro. Tra i soci in rivolta ci sono soprattutto molti pensionati. Persone che alla coop hanno versato il tfr, parliamo anche di 50 mila euro, o i risparmi di una vita.
Persone che oggi hanno bisogno di quei soldi per curarsi, comprando medicinali, oppure aiutare i figli prossimi al matrimonio. Persone che oggi hanno paura di vedere andati perduti i risparmi di una vita.

«Noi ci auguriamo – spiegano gli interessati – che mercoledì si apra una spiraglio. Che ci diano notizie buone. Che finalmente ci dicano che c’è una soluzione. Abbiamo paura. Paura di non riuscire più a riavere i risparmi di una vita. Paura che ci portino via una vecchiaia serena».
I soci, in teoria, dovrebbero essere creditori privilegiati. All’assemblea è stato invitato anche , presidente di Nuova Urbanistica.