L’appello di Luca Paris: «Serve una squadra unita»

Caos PD - Il segretario dem: «Lavoriamo per il bene della città». Astuti conferma: «Varese ha bisogno di tutti»

– «Una squadra deve lavorare in modo unito per dare il meglio di sé e fare qualcosa di veramente concreto per la nostra città». Se nel Pd serpeggia il malumore, dopo la presa di posizione dei tre consiglieri comunali Luisa Oprandi, Giampiero Infortuna e Fabrizio Mirabelli, che hanno rinunciato ad entrare nelle commissioni consiliari, tocca al segretario cittadino
lanciare un appello per ritrovare l’unità. L’occasione è infatti storica, il centrosinistra è riuscito a vincere le elezioni per la prima volta dopo quasi un quarto di secolo di governo ininterrotto della Lega e del centrodestra.

E i dissidi interni rischiano di sprecare un’occasione importante per cambiare Varese. Questo il punto fondamentale del ragionamento di Paris. «Sono convinto che quando si è in una squadra – dichiara Paris – sia necessario lavorare tutti insieme. I distinguo ci possono essere, ma per avere una performance positiva, ovvero per lavorare bene per la città, occorre che tutti facciano la proprio parte. Nessuno può chiamarsi fuori e decidere di non lavorare». Una posizione espressa in modo pacato, ma fermo. Ovviamente, il casus belli di questa piccola crisi interna al Pd, ovvero le scelta dei tre consiglieri di non entrare nelle commissioni, ha una giustificazione oggettiva, dettata dai numeri: gli eletti a Palazzo Estense sono 13 e le commissioni 11, quindi automaticamente due consiglieri ne sarebbero rimasti esclusi. Tuttavia, appare chiaro come quella delle commissioni sia appunto solo l’occasione per manifestare un malcontento dettato da altri problemi, legati alle scelte per la formazione della giunta e ai ruoli all’interno del partito. Un punto sul quale è stata soprattutto Luisa Oprandi a parlare apertamente, manifestando il proprio disappunto nei confronti dei vertici del partito per alcune prese di posizione nei suoi confronti, come la richiesta di firmare un impegno pre elettorale, che le avrebbe imposto di dimettersi nel momento in cui avesse ottenuto oltre 30 voti disgiunti.
«Il documento io non l’ho letto e non so cosa ci fosse scritto – dice Paris – non è stato mai al centro di nessuna discussione. Quindi chi ne ha parlato può farlo vedere». Tornando alla questione delle commissioni, Paris spiega come sia giusto «lasciare a chi è alla prima consiliatura la possibilità di lavorare nelle commissioni. Ma è anche giusto che chi ha accumulato esperienza la condivida per migliorare l’attività amministrativa». Sui problemi varesini entra anche il segretario provinciale
, che lancia a sua volta un appello per ritrovare l’unità. «La vera necessità adesso è quella di continuare a lavorare per la città – spiega Astuti – la nuova amministrazione è partita con energia e tutti devono dare una mano per dare a Varese una vocazione che negli ultimi anni non ha avuto.
Un lavoro grosso e impegnativo e quindi c’è bisogno del contributo di tutti».