L’aria in città è sempre più inquinata

Gli Amici della terra lanciano l’allarme: «Le polveri sottili sono una causa tumorale certa»

Tornano alti i livelli di smog. Il 26 e il 27 gennaio le centraline Arpa di Varese hanno registrato livelli di Pm10 oltre i limiti (51 microgrammi per metro cubo di polveri nel primo caso; 52 nel secondo). Nulla, inoltre, fa pensare che ieri il dato sia calato, tanto più considerando che era sabato, giornata in cui il traffico verso il centro di Varese aumenta, e che le temperature non sono aumentate, cosa che non ha portato a una riduzione del riscaldamento. Il Centro Geofisico Prealpino, inoltre, prevede alta pressione, quindi ancora condizioni favorevoli all’accumulo degli inquinanti, almeno fino a giovedì e a venerdì.

«La polveri sottili sono una causa tumorale certa – afferma Arturo Bortoluzzi, presidente di Amici della Terra, in un comunicato – Ancora una volta, chiediamo al Comune di non fermarsi a quanto predisposto dalla Regione Lombardia, ma di fare di più. Il nostro corpo sociale merita l’adozione di provvedimenti per migliorare la qualità dell’ambiente».

Il Comune di Varese aderisce al Protocollo Aria di Anci e Regione Lombardia che impone – dopo 7 consecutivi giorni di superamento della soglia (pari a una concentrazione di particelle di Pm10 superiori a 50 microgrammi per metro cubo d’aria) – di prendere provvedimenti quali il blocco dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 2 Diesel tutti i giorni, dalle 7.30 alle 19.30 e l’abbassamento della temperatura in casa e nei negozi a 19 gradi (più due di tolleranza).

Secondo Amici della Terra, però, tutto ciò non è sufficiente. «Chiediamo l’attivazione di un tavolo intercomunale con i Comuni limitrofi a Varese, con i cittadini e con Ats e Arpa per cercare di portare avanti progetti comuni di educazione collettiva – continua Bortoluzzi – Occorre rispettare meglio noi stessi, utilizzando in comune le energie, conservando le ricchezze del territorio».

Secondo Bortoluzzi è necessario attuare per l’ambiente un piano in linea con quello di sviluppo turistico e culturale formalizzato dall’assessore alla cultura Roberto Cecchi, che scrive: «Quel che bisogna fare è lavorare alla costruzione di un rapporto pubblico-privato diverso. E cioè, investire sulla possibilità che risorse private partecipino a progetti di valorizzazione del patrimonio culturale non come beneficenza (leggi sponsorizzazione), ma in termini di un vero e proprio progetto». «Ci aspettiamo iniziative che, finalmente, possano dare attuazione a quanto da noi auspicato –

conclude Bortoluzzi – Varese non può essere così ferma come è ora. Può e deve fare di più senza cedere alla smania di battere solo strade nuove. C’è qualche metodica vecchia, ma ancora pienamente valida, che il Comune di Varese può rendere meglio operativa. Lo faccia per favore! L’assessore alla tutela ambientale, con la nostra condivisione, ha dato incentivi economici a chi migliora l’efficienza energetica di case condominiali. Se fossero più Comuni a voler trovare fondi per finanziare gli incentivi, potrebbero essere più soggetti a godere delle agevolazioni, e un territorio più ampio avrebbe la possibilità di respirare».