Le antenne resteranno sulla Torre Civica. Con lo “sconto”

Gli impianti sono posizionati sulla sommità del monumento dal 2001. Ieri la modifica dei termini

Vodafone continuerà a mantenere le antenne e i ripetitori per la telefonia mobile sulla Torre Civica, con uno sconto di trenta mila euro sul canone di affitto annuo.
La giunta ha approvato la concessione in uso di una porzione della Torre Civica in piazza Monte Grappa per l’installazione di impianti di telefonia alla società Vodafone Italia s.p.a., formalizzando questa volta il contratto di concessione. L’operatore di telefonia infatti, si era aggiudicato la gara per l’installazione

nel dicembre del 2001, al canone annuo di poco più di 53 mila euro, ma non si era formalizzata la sottoscrizione del contratto. Vodafone dal 2001 ha di fatto utilizzando gli spazi comunali della Torre Civica senza contratto, corrispondendo però la cifra pattuita fino al 2013. Nel 2014 e nel 2015 ha smesso anche di versare la prevista indennità di occupazione della Torre Civica. Nella delibera della giunta si legge che Vodafone avrebbe voluto così «sollecitare una revisione del canone di concessione offerto in sede di gara». Un ribasso che alla fine ha ottenuto. La cifra stabilita è scesa a 22 mila euro di canone annuo, con un ribasso di 30 mila euro. E’ stata indetta una nuova gara, aperta anche agli altri operatore del settore (Telecom Italia, Ericsson Telecomunicazioni e Wind Telecomunicazioni S.p.a.), ma solo Vodafone ha partecipato. Nella delibera si specifica anche che Vodafone Italia S.p.a. ha provveduto a pagare gli arretrati ammontanti ad 113.935 euro e dal primo di agosto è di nuovo concessionaria degli impianti sulla Torre Civica, per un periodo di sei anni, con scadenza non rinnovabile tacitamente. Oltre a quella di Vodafone, sono molte altre le antennedi telefonia installate sui tetti degli edifici varesini. Ogni compagnia telefonica, o per meglio dire i gestori di reti di telecomunicazione, ogni anno è tenuta a comunicare ai comuni e ad ARPA i piani di sviluppo o la modificazione dei sistemi da loro gestiti.
I comuni, a loro volta, sono tenuti a comunicarlo ai cittadini per raccoglierne osservazioni e criticità.
A regolamentare queste comunicazioni è una legge regionale e regolamenti comunali che stabiliscono, inoltre, che in questa attività deve essere fatta tenendo conto delle diverse tipologie di impianto e delle potenze erogate e dell’incidenza degli impianti su aree di particolare intensità abitativa, asili, scuole, ospedali o case di cura e residenze per anziani oppure di edifici di interesse storico ed artistico o altri monumenti o zone di interesse paesaggistico o ambientale.