Le polveri sottili sono oltre i limiti? «Qui aria più pulita che in altre città»

De Simone risponde alla lettera di Arturo Bortoluzzi sul livello di pm10 a Varese, oltre i limiti da quattro giorni

«Per il quarto giorno consecutivo superiamo il livello di sicurezza delle polveri sottili: la situazione non può essere ritenuta normale e assolutamente non contrastabile».
Inizia così il comunicato di Arturo Bortoluzzi, presidente della onlus Amici della Terra, indirizzato al sindaco e agli assessori alla Cultura e alla Tutela ambientale dopo aver verificato che le centraline Arpa di Varese hanno registrato livelli di pm 10 oltre i limiti anche il 29 gennaio.

Dopo aver ricordato che l’eccesso di polveri sottili nell’aria che respiriamo sono una causa tumorale certa, Bortoluzzi chiede che Varese possa essere «una voce diversa e proporre qualcosa di nuovo scatenando effetti virtuosi, senza adagiarci su quanto decide la Regione Lombardia», ed arrivando a proporre una riunione di esperti per valutare con attenzione la questione.
Dal Comune gli risponde l’assessore alla Tutela ambientale Dino De Simone che prospetta una serie di interventi integrati. «Varese su base volontaria ha aderito al “protocollo

aria” creato da Regione Lombardia insieme agli altri comuni capoluogo. Si tratta di una serie di misure che scattano dopo i 7 giorni di superamento dei limiti», puntualizza l’assessore spiegando che «il superamento è quella della media di alcune centraline delle varie province. Per la provincia di Varese è la media tra Varese, Busto Arsizio, Saronno e Ferno, ma la nostra città, rispetto alle altre stazioni, ha un’aria un po’ più pulita per cui noi abbiamo aderito ad un protocollo con zone che sono leggermente più inquinate della nostra. L’abbiamo fatto perché pensiamo sia importante e perché vengono contemplate una serie di azioni che vengono messe in atto dopo 7 giorni consecutivi di superamento». Ma il concetto che vuole sottolineare l’assessore è quello di andare oltre l’intervento estemporaneo. «Sicuramente la qualità dell’aria non è buona e su questo siamo d’accordo. Le misure di intervento devono essere strutturali perché altrimenti abbassiamo il livello per un giorno, ma poi tornerà a salire perché le case, la auto e i sistemi di riscaldamento non sono cambiati».
Invece bisogna lavorare per fare in modo che «le case vengano ristrutturate e riqualificate energeticamente e per questo faremo partire un tavolo sulle tematiche del risparmio energetico per poter definire una serie di misure da inserire nel PGT», visto che «più di un terzo del pm 10 arriva infatti dall’edilizia». De Simone sottolinea inoltre che «per la prima volta abbiamo fatto un bando per la sostituzione delle caldaie che hanno più di dieci anni e che sono le più inquinanti in assoluto, scadrà il 31 gennaio e vedremo come è andata».

Poi il capitolo controlli. «Dobbiamo verificare che gli impianti termici abbiano una buona manutenzione e il controllo sarebbe una cosa che ogni cittadino dovrebbe fare, perché quelli vecchi sono pericolosi ed inquinano di più».
Poi trasporti ed automobili: «Dobbiamo lavorare a livello di mobilità sostenibile e quindi favorire tutti gli spostamenti che non prevedono l’utilizzo dell’automobile favorendo i mezzi pubblici, i pedoni e le biciclette.
Certo non sono processi brevi. Nei prossimi mesi partirà il piano della mobilità sostenibile: si tratta di un cambiamento culturale che faremo insieme ai cittadini incentivando la mobilità elettrica e rilanciando il bike ed il car sharing».
Infine un’apertura a chiunque abbia proposte concrete: «Ben venga lo stimolo di Amici della terra, sono apertissimo a qualsiasi tipo di proposta o di idea da mettere sul tavolo, abbiamo bisogno che tutta la cittadinanza ci aiuti ad essere più sostenibili».