«L’ospedale Donna-Bambino? Intitoliamolo a Riva Rocci»

La proposta sulla pagina Facebook del sindaco è del dottor Giovanni Dotti, decano dei pediatri varesini

A poco meno di un mese dall’inaugurazione del nuovo Ospedale Donna-Bambino di Varese – il taglio del nastro è avvenuto l’8 maggio, a san Vittore – si riapre il dibattito sull’intitolazione del nuovo nosocomio cittadino.

Archiviata la precedente intitolazione a Filippo Del Ponte, il benefattore morto nel 1867 che con generoso lascito aveva destinato per via testamentaria ai poveri di Varese il proprio palazzo di Giubiano a patto che lo si convertisse in Ospedale e, anche, che portasse il suo nome, il mondo degli intellettuali varesini si sta scatenando alla ricerca di un nume tutelare per la nuova eccellenza pediatrica riconosciuta dal Ministero della Salute.

Fra di loro, il dottor Giovanni Dotti, decano dei pediatri varesini, classe ’39, che ha coltivato il suo mestiere come una missione per trentasei anni, fino al pensionamento coatto il giorno del settantesimo compleanno, il 19 settembre del 2009. Dotti, che ha lavorato dal ’73 al Del Ponte come pediatra ospedaliero nello staff di Mario Negri rimanendovi fino al ’92, ha proposto qualche settimana fa un’intitolazione molto calzante a Scipione Riva Rocci, direttamente sulla bacheca Facebook ufficiale del sindaco Davide Galimberti: nel giro di pochi giorni ha scatenato un interessante dibattito sull’argomento, partendo dalla considerazione – con le consuete note graffianti che lo contraddistinguono – che l’ospedale debba essere lasciato «ai medici che hanno onorato questa terra insubre e hanno beneficiato tutta l’umanità».

Una corrente di matrice cattolica, caldeggia l’intitolazione a Santa Gianna Beretta Molla, alla quale peraltro è già dedicato il blocco parto dell’Ospedale di Magenta, la sua città natale, dove esercitò per anni il mestiere della pediatria.

Scipione Riva Rocci (1863- 1937), torinese e allievo di Carlo Forlanini, è passato invece alla storia per essere stato l’inventore dello sfigmomanometro, l’apparecchio per misurare la pressione; in realtà la sua professione era proprio la pediatria, per la quale ottenne la prima cattedra all’Università di Pavia nel 1909; contemporaneamente all’incarico divenne direttore e medico primario internista dell’Ospedale di Varese dal 1900 al 1927, dove creò l’Associazione Medica Varesina e non solo: fu proprio lui a fondare la prima clinica pediatrica cittadina.