L’ultimo passo a casa di Wojtyla. Saremo sempre sulla loro scia

Road to Cracovia - the end - Il nostro Alberto ci racconta l’epilogo di un viaggio indimenticabile

Bringing it all back home. Proprio come il titolo dell’album di Bob Dylan. Riportando tutto a casa, emozioni, pensieri, domande, risposte, ricordi, immagini. “In viaggio…sulla loro scia” ha concluso il suo cammino verso Cracovia sabato nel primo pomeriggio, quando i ciclisti hanno varcato la soglia della famosa piazza del mercato, la Rynek Glowny che in questi ultimi giorni è affollata da giovani pellegrini provenienti da tutto il mondo. C’era tanta gente ad aspettarci, tanta gente a sostenerci, tante persone che abbiamo voluto ringraziare ma per cui i nostri grazie non saranno comunque mai abbastanza.

La nostra esperienza assieme è proseguita però per altri due giorni, che sono stati un dono ulteriore da condividere. Domenica abbiamo vissuto un momento davvero intenso ed unico, a coronamento di un cammino indimenticabile: il cardinale Stanisław Dziwisz, arcivescovo di Cracovia, è venuto a conoscenza del nostro viaggio e ci ha ospitati per una messa nella cappella privata di papa Giovanni Paolo II: un luogo in cui il pontefice dimorò dal 10 agosto del 1944 fino al giorno in cui fu ordinato prete,

il primo novembre 1946, dalle mani del cardinale principe Adam Sapieha. Ogni volta in cui tornò a Cracovia, però, Giovanni Paolo II soggiornò proprio nel Palazzo dei Vescovi, in pieno centro, lo stesso luogo che accoglierà Papa Francesco in questi giorni che trascorrerà in mezzo ai giovani. Questa messa, celebrata appositamente per noi e per i gendarmi del Papa, è uno di quei ricordi che ciascuno di noi si porterà nel cuore per tantissimo tempo, probabilmente per sempre. Al termine della celebrazione, il cardinale Stanisław Dziwisz ha voluto ascoltare la cornamusa del nostro Luigi, un momento molto toccante. Prima di salutarci, all’esterno della cappella, ha voluto regalare a ciascuno di noi presenti un rosario. Un particolare ha colpito tutti quanti: sul retro della confezione di questo regalo dell’arcivescovo, compare una scritta -Sursum Corda- ossia “in alto i cuori”, che è uno dei nomi che avevamo pensato di dare alla nostra associazione, prima di scegliere “In viaggio…sulla loro scia”.

Lunedì, prima del rientro in Italia degli accompagnatori, i nostri ragazzi sono stati raggiunti dalle telecamere di Rai Uno per registrare la trasmissione “A sua immagine”, che verrà trasmessa sabato nel pomeriggio. Sempre lunedì, abbiamo accompagnato i nostri ciclisti a Łapanów, un paesino a 50 chilometri da Cracovia, luogo in cui si sono riuniti ai gruppi delle comunità pastorali di Cassano Magnago ed Albizzate, per iniziare l’avventura della Giornata Mondiale della Gioventù, che stanno vivendo in questi giorni. Lì ci siamo salutati, con un abbraccio, prima di rimetterci in cammino per riportare tutto a casa. Custodendo i bei ricordi, le emozioni e la fatica di un viaggio che abbiamo intrapreso per ricordare Stefano ed Alessandro. Questo è stato il modo migliore per pensare a loro, perché in viaggio si incontrano il silenzio, la riflessione, si rinsaldano i rapporti umani, in bicicletta si conosce la fatica. Il viaggio che avrebbero voluto loro. Il nostro cuore, come mi ha ripetuto più volte Mauro in durante il viaggio, è andato oltre le gambe. Tornando verso l’Italia, abbiamo percorso al contrario le tappe del cammino verso Cracovia, rivedendo alcuni paesaggi e riammirando alcuni luoghi davvero spettacolari. Terminata questa avventura, è già tempo di pensare al prossimo progetto. Perché, non smetteremo mai di ripeterlo, noi saremo costantemente in viaggio sulla loro scia.