Magistrati in sciopero. Saltano quaranta processi

La protesta andrà avanti fino al 24 febbraio. Per dire no alla precarietà della professione

Primo giorno di sciopero per i magistrati onorari di tribunale: a Varese saltano 40 processi. Lo sciopero iniziato ieri si protrarrà sino al 24 febbraio: nei prossimi tre giorni saranno circa 140 le udienze che saranno rinviate. Rinvii di mesi, non di settimane. Da un lato ci sono i Mot, che protestano per lo stato di ancora maggiore precarietà al quale la riforma giudiziaria li costringe, dal’altro ci sono i cittadini che vedranno allungarsi ulteriormente i già non proprio rapidissimi tempi giudiziari.

Insomma, si rischia di dover attendere sino a sei mesi in più per ottenere giustizia. Le ragioni dello sciopero, va detto, sono per altro fondate. E ieri i Mot varesini, che celebreranno ovviamente le udienze ove vi siano imputati detenuti, hanno anche dimostrato buonsenso ed educazione celebrando in ogni caso un’udienza dove non vi erano detenuti ma un testimone arrivato apposta da Treviso.

L’eccezione, naturalmente, nel rispetto del cittadino per evitare di doverlo fare tornare a Varese una seconda volta. Lo sciopero è nazionale ed è stato indetto dalla Federazione nazionale magistrati di tribunale.

I magistrati onorari svolgono nei tribunali sia funzione di pubblici ministeri che di giudici. A Varese, senza i Mot, la giustizia si paralizzerebbe completamente: sono infatti loro che suppliscono allo scoperto in organico che affligge il palazzo di giustizia di piazza Cacciatori delle Alpi. «Siamo discriminati», questa la ragione che in tutta Italia ha portato la magistratura onoraria ad incrociare le braccia con un’adesione di quasi il 100% (trend registrato anche a Varese). Tutto nasce dalla Commissione dell’Unione Europea che ha aperto una procedura di pre infrazione ritenendo discriminati Vpo e Got. Insomma, se il ministero della Giustizia fosse un’azienda privata i magistrati onorari sarebbero lavoratori precari da regolarizzare.

La risposta del governo prevede, invece, la limitazione a un solo mandato quadriennale dell’incarico con la riduzione a una sola udienza settimanale a testa. A livello nazionale i rappresentanti di categoria hanno evidenziato che «la contraddizione irrisolta è che le linee guida del governo possono valere per i nuovi magistrati onorari, ma certamente non per quelle persone che da oltre dieci anni (in molti casi 20) hanno svolto con continuità quelle stesse funzioni per le quali il Consiglio d’Europa già ha stabilito il diritto ad una retribuzione dignitosa e diritti sociali e previdenziali».

Nonostante i Mot siano fondamentali affinchè la giustizia non venga paralizzata in tutta Italia Federmot aggiunge: «Il Governo discrimina i giudici di pace, i giudici onorari di tribunale e i vice procuratori Onorari, disincentivando o impedendo un loro più efficace apporto e così gravando irragionevolmente i magistrati di ruolo con la persistente attribuzione di funzioni che potrebbero essere più razionalmente devolute a quelli onorari».