Mozziconi e test del Dna. Si cerca ancora il piromane

I carabinieri forestali stanno continuando gli accertamenti. Trovati quattro inneschi tra il Poggio, la Rasa e Castello Cabiaglio

Incendio al Campo dei Fiori: in campo scende anche il Ris di Parma. Continuano le indagini coordinate direttamente dal procuratore capo di Varese , coadiuvata dal sostituto procuratore , per individuare il o i responsabili del vasto incendio che in una settimana, dal 27 ottobre scorso, ha mandato in fumo circa 100 ettari del parco regionale Campo dei Fiori tra il monte San Francesco e la Rasa.

I carabinieri forestali, ai quali sono state delegate le indagini, stanno continuando gli accertamenti. In particolare una volta domato il rogo sono stati trovati almeno quattro inneschi tra il Poggio, la Rasa e Castello Cabiaglio, quest’ultimo non avrebbe funzionato. Altrimenti il rogo avrebbe scavallato la cima del Campo dei Fiori scendendo lungo l’altro pendio. Accanto a quest’ultimo innesco (non ne era parte) è stato trovato un mozzicone di sigaretta. Raccolto e repertato dagli inquirenti per essere inviato al Ris di Parma. Si tratta ovviamente di un estremo tentativo: è quasi impossibile che il mozzicone possa fornire informazioni sull’eventuale piromane.

Tuttavia, per non lasciare nulla di intentato, da quel mozzicone si tenterà di estrarre tracce di Dna per un eventuale confronto.

Il movente che ha spinto il o i piromani, invece, al momento non è noto. Non si tratta di sciacallaggio edilizio: l’area, protetta in quanto parco regionale, non è ne sarà mai edificabile. Impossibile immaginare quale interesse possa aver spinto qualcuno a danneggiare un patrimonio tanto prezioso dal punto di vista di fauna e flora. Tuttavia sembra marginale l’ipotesi che possa essersi trattato dell’azione di un pazzo.