Non si può chiudere il centro per il Gay Pride. «Allora ci sono eventi di serie A e di serie B?»

Lo sfogo su Facebook del presidente di Arcigay Boschini. Civati: «Illogico bloccare la città»

A tre mesi dalla seconda edizione del Varese Pride scoppia la polemica tra Arcigay e l’amministrazione. «Ci hanno vietato di sfilare tra le vie principali del centro – racconta Boschini – Perché, dicono, non possono interrompere il trasporto pubblico. Peccato che ci siano altri eventi, come il Carnevale Bosino e la Tre Valli Varesine che invece hanno campo libero. Questo significa che ci sono eventi di serie A e eventi di serie B. Inoltre i rappresentanti dell’agenzia di trasporto e del consorzio non avrebbero avuto nulla in contrario se anche per il Pride fosse stata prevista la sospensione delle corse degli autobus».

Uno sfogo, quello del presidente dell’associazione per i diritti LGBTI*, che si sofferma anche su altri temi. «Se l’amministrazione non è omofoba, allora perché non esporrà la bandiera arcobaleno su nessuno dei suoi edifici né durante la Week Pride né per la giornata mondiale contro la discriminazione (17 maggio)? Non ci daranno alcun contributo economico, come invece hanno fatto per altri eventi, e ci hanno fatto attendere cinque mesi prima di ottenere un incontro solo per dirci che non percorreremo Corso Moro: non è accettabile. Comprendiamo il disagio dell’utenza dei servizi di trasporto pubblico, ma si tratterebbe di un’interruzione di circa un’ora, nulla di più. Il Pride è soprattutto un momento in cui renderci visibili. Che senso ha farci passare per le vie laterali?».

Giovanni Boschini si dice infine amareggiato per il fatto che manchino spiegazioni attendibili, in particolare da parte dell’assessore al trasporto pubblico Andrea Civati, tali da giustificare le decisioni prese.

Chiamato direttamente in causa, Civati non ci sta a passare per avversario del Varese Pride. «Per me parla il mio passato politico, mi delude sapere che Arcigay mi considera contrario» esordisce l’assessore, che precisa: «Non esistono eventi di serie A e eventi di serie B. Tutto quello che abbiamo fatto è stato ragionare in termini di miglior fruizione per la città. La chiusura totale del centro è qualcosa di totalmente illogico rispetto al senso del servizio pubblico, che anzi dovrebbe consentire di recarsi sul posto, per questo abbiamo previsto solo due eccezioni: il Carnevale Bosino, evento storico, e la Tre Valli Varesine, che oltre alla storia porta visibilità e turismo».

Il percorso suggerito da Civati per la sfilata del Pride prevede la partenza da via Sacco, poi il corteo si snoderebbe lungo via Bernascone, piazza Monte Grappa, via Manzoni via Cavour, via Dandolo, e via Bagaini, per poi tornare in piazza Monte Grappa. «Non mi sembra un percorso periferico. Lo scopo è evitare il tratto tra via Marcobi e Corso Moro, attraversato da molte linee del servizio urbano ed extraurbano».

«Abbiamo conferito il patrocinio per una precisa scelta politica – aggiunge Civati – C’è l’assoluta volontà del Comune di essere al fianco di chi vuol manifestare per i diritti LGBTI* ma, bisogna farlo nel rispetto di tutti».