Omosessuale sposa due etero. L’amore a colori di Palazzo Estense

Cerimonia civile in Comune celebrata da Vito Lionetti

«Mi sarei aspettato di essere chiamato per celebrare un matrimonio gay, e invece mi è stato chiesto di celebrare un matrimonio eterosessuale, cosa da cui non mi sono assolutamente tirato indietro, anzi che mi onora».

Così, con un po’ di ironia, Vito Lionetti, gestore del Salotto (locale di viale Belforte 178), nonché uno dei collaboratori dell’organizzazione del gay pride a Varese, racconta come è stato unire in amore eterno un uomo e una donna, nello specifico Vincenzo Giorgino e Virginia Calandra. La cerimonia civile si è svolta a Palazzo Estense ieri pomeriggio, alle 15.30. A dirla tutta, Lionetti ha fatto ben più che celebrare le nozze. Possiamo dire che è stato il Cupido della situazione,

perché è vero che i due sposi si conoscevano da tempo, ma è stato proprio al Salotto che si sono ritrovati. Hanno trascorso un anno da fidanzati fino ad arrivare a pronunciare, ieri, il fatidico sì. «A parte la lettura degli articoli del Codice Civile, in cui dovrò fare la persona seria, per il resto improvviserò – spiegava Lionetti prima della cerimonia – L’altra sera abbiamo fatto le prove, racconterò qualche aneddoto. Poi, magari a luglio dell’anno prossimo, riuscirò a sposare due omosessuali, e speriamo perché questi matrimoni li abbiamo voluti e adesso dobbiamo celebrarli. Per quanto riguarda la mia presenza, che non si prenda troppo il vizio, altrimenti per me le emozioni saranno troppe».n