Prima prova: le tracce? Eco-sostenibili

Studenti varesini soddisfatti per i titoli dei temi, molti di loro hanno indovinato gli argomenti

– «Non ho avuto segnalazioni significative, quindi è andato tutto bene». E’ il provveditore di varese Claudio Merletti a promuovere il primo giorno di Maturità.
E’ andato tutto bene. Le tracce dei temi sono piaciute e hanno rispettato i pronostici che davano Umberto Eco quasi sicuro (secondo i sondaggi, il semiologo era atteso da circa uno studente su quattro). Era attesa anche la traccia storica: «le donne al voto nel 1946». Rimane invece il giallo su cosa intendesse esattamente il Ministro Stefania Giannini che il giorno precedente ha dato l’indizio: «Verde. È dappertutto». «Se intendeva il tema sul paesaggio, non ci saremmo mai arrivati» dicono gli studenti che, almeno al Manzoni, hanno preferito il saggio artistico letterario e l’analisi del testo.

Pochi studenti hanno sfruttato tutto il tempo a disposizione: molti dopo tre ore, massimo tre ore e mezza, sono usciti con il loro dizionario sottobraccio. Per alcuni la scrittura è stata una vera e propria prova di forza: «quando esci ti senti svuotato – ha detto Nicola Togni, maturando del Cairoli – Io ho svolto il tema sul confine e la frontiera e ho parlato del significato che assumono questi termini nella crescita e nella evoluzione. Il tema era libero, ma io ho scritto un saggio breve, con tesi, antitesi e sintesi».

Alcuni studenti, la notte precedente alla prova d’esami, sono andati a letto e – confermano – hanno preso subito sonno. Altri invece si sono girati e rigirati sotto le lenzuola e c’è chi ha lavorato alla propria tesina fino a tarda ora, sudando freddo. Arrivata l’una di ieri pomeriggio, intorno alle scuole hanno cominciato a riunirsi fidanzati, genitori e amici. La prima studentessa a lasciare le aule del Cairoli è stata Martina Grassi: «ho scelto il tema sul rapporto padre-figlio perché è un argomento che mi coinvolge e in cui ho pensato che avrei potuto dare il meglio. La scelta non è stata facile, ho letto tutte le tracce molte volte prima di decidere. Ma poi ha prevalso il tema storico artistico, a convincermi definitivamente sono stati i riferimenti ai testi di Kafka e Tozzi».

Il tema sul concetto di confine, invece, è stato una occasione per parlare di attualità, ma anche per dire la propria sui temi dell’immigrazione e dell’accoglienza. I ragazzi, complessivamente, si sono detti contrari al concetto di confine. «Io ho scelto quella traccia perché volevo essere libero di organizzare il tema senza i vincoli imposti da un saggio o dall’analisi del testo, non volevo cadere in errori formali – spiega Marco La Franca, studente del Daverio – Ho affrontato temi come l’immigrazione e la guerra fredda. Ho scritto che per me i confini devono essere aboliti, che è una cosa che penso davvero».

Al di là delle singole tracce, il giorno della prima prova di maturità è sempre da ricordare. Fuori dal liceo Cairoli, in attesa della nipote, c’era Elena Magnini, professoressa di italiano che ha insegnato al Cairoli negli anni ’60, in piena contestazione studentesca, e che è sempre rimasta in contatto con la scuola, tanto da far parte dell’associazione Amici del Liceo. «Io avrei scelto la traccia sulle donne al voto – ha detto la professoressa – tra i miei familiari ci sono persone che hanno fatto la resistenza e avrei avuto parecchie cose da scrivere».

A vivere il giorno del tema con apprensione è tutto il personale scolastico: un esempio è Giovanna Valenzisi, amatissima bidella del Cairoli, dove lavora da 22 anni: «si crea un bellissimo rapporto con i ragazzi. Avevo promesso di andare a trovarli anche oggi e così ho fatto. Erano concentratissimi, ma quando sono arrivata tutti mi hanno fatto ciao. Con il tempo ho imparato a conoscerli e mi sembravano tranquilli e sereni».