Recupero perequativo pensioni. Il Movimento Consumatori c’è

Sarà la sede di Varese a coordinare i legali di tutto il centro e nord Italia, con un ruolo di primo piano in questa “battaglia”

Giù le mani dalla pensione. Come annunciato nel corso del direttivo di Roma del 29 e 30 aprile, Movimento Consumatori ha iniziato a seguire la questione del recupero perequativo per i pensionati Inps. L’associazione, con il coordinamento di Bruno Maizzi (che si trova in Puglia) e di Barbara Cirivello e Annalisa Caru (che si trovano a Varese) si sta attivando per assistere i pensionati che ne hanno diritto nella richiesta dei rimborsi.

La questione è abbastanza complessa. Sostanzialmente, il Governo ha bloccato le rivalutazioni delle pensioni dal 2012 in poi. La Corte Costituzionale, però, ha dichiarato il provvedimento illegittimo. Ma il Governo Renzi è intervenuto nuovamente, introducendo una rivalutazione percentuale (in pratica, non è più il 100 per cento della pensione che viene rivalutato, ma solo una percentuale del totale). Secondo Movimento Consumatori anche questo secondo provvedimento è illegittimo, da cui la partenza di azioni collettive su tutto il territorio nazionale.

Sarà la sede di Varese di Movimento Consumatori a coordinare i legali di tutto il centro nord Italia, assumendo un ruolo di primo piano in questa “battaglia”.

Ecco qualche altra informazione per vederci più chiaro. I pensionati devono procedere in via giudiziaria per la richiesta del rimborso sulla base di somme non riconosciute. Nello specifico: nel dicembre 2011, il Governo ha azzerato il meccanismo di adeguamento automatico delle pensioni superiori al triplo del minimo Inps (Manovra Salva Italia). Di conseguenza, coloro che sono andati in pensione prima del 31 dicembre 2011 (per 2 scatti di perequazione automatica) e prima del 31 dicembre 2012 (per 1 scatto di perequazione automatica), e hanno percepito un importo della pensione per il 2012 superiore a 1.405,05 euro lordi (pari a circa 1.088 euro netti) e per il 2013 superiore a 1.443 euro lordi (pari a circa 1.117 euro netti), possono ottenere il ricalcolo della pensione e il rimborso di quanto non percepito.

La Corte Costituzionale, con la sentenza 70 del 30 aprile 2015 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 24, comma 25, del decreto legge 6 dicembre 2011, numero 201, riconoscendo il diritto dei pensionati a una prestazione previdenziale adeguata e rivalutata per conservare il potere di acquisto delle somme percepite.

Movimento Consumatori, per consentire ai pensionati di far valere i propri diritti, ha avviato azioni collettive. Il pensionato, per verificare se ha diritto alla corresponsione della rivalutazione, deve controllare sul cedolino di pensione del mese di agosto 2015 se sono presenti le seguenti voci: «applicazione sentenza 70/2015», «arretrati sentenza 70/2015 a.c» e «arretrati sentenza a.p.». Se queste voci sono presenti, è possibile avviare le iniziative di rimborso.

Tutti i pensionati possono aderire alla campagna di Movimento dei Consumatori. Ma non chi percepisce una pensione sotto la soglia minima, caso in cui la perequazione è garantita dal Governo. Per informazioni: 0332810569.