“Referendum” per determinare il compenso del sindaco: quando sarà?

Pinti: “Il sindaco ha più volte annunciato di voler fare una consultazione popolare per determinare una parte del suo stipendio, ma ad oggi ancora nessuna novità”

Un’interrogazione consiliare per chiedere quando si terrà il tante volte annunciato, ma fin qui mai calendarizzato “referendum” per determinare il compenso del sindaco.

A firmarla è il consigliere leghista Pinti che incalza l’Amministrazione non solo su questa iniziativa, ma su un generale vuoto nel campo della partecipazione.

“Il sindaco ha più volte annunciato di voler fare una consultazione popolare per determinare una parte del suo stipendio – dichiara Pinti – Eppure ad oggi non è stata comunicata nè la data, nè tantomeno con quali strumenti si dovrà tenere la fantomatica consultazione.” 

“Quando si terrà ? Sarà online oppure si potrà votare direttamente dai parchimetri dei nuovi parcheggi blu?”

Da Regolamento entro trenta giorni arriverà la risposta dell’Amministrazione e ne sapremo di più su questo referendum che Pinti giudica negativamente.

“L’idea di decidere pubblicamente lo stipendio del sindaco non mi ha mai entusiasmato, tanto che in sede di bilancio avevo chiesto con un emendamento di eliminare questa iniziativa dal programma della Giunta per sostituirla con strumenti di consultazione digitale e  permanente che seguissero i lavori del Consiglio. Quello che immagino è un programma con registrazione online certificata che permetta ai cittadini di accedere in modo semplificato agli atti all’esame del consiglio e di esprimere un parere sul modello di tante esperienze europee. Una proposta che la Giunta ha ovviamente bocciato confermando il suo soncertante immobilismo sul tema della partecipazione – continua il consigliere leghista – sebbene proprio la tornata elettorale che l’ha insediata verrà ricordata tra quelle con l’affluenza alle urne più bassa della storia di Varese, basti pensare che Galimberti è diventato sindaco con “soli” 16.000 voti, gli stessi di Luisa Oprandi nel 2011 per intenderci.”

“Mentre aspettiamo che qualcosa dal Palazzo si muova – conclude Pinti – ci concentriamo su un referendum ben più importante e di cui la data conosciamo già: quello promosso dalla Regione il 22 Ottobre per dare più autonomia alla Lombardia.”