Sconto benzina. Le nuove carte sono al palo? Colpa di un chip

Il problema tocca 300mila residenti delle zone di confine delle province di Varese, Como e Sondrio

– Sconto benzina, c’è un problema di incompatibilità tra i chip delle nuove Carte Nazionali dei Servizi fornite dal Ministero dell’Economia e i dispositivi Pos che effettuano lo sconto. Lo ha rivelato in audizione di fronte alle commissioni attività produttive e bilancio del Pirellone il presidente di Lombardia Informatica.
Il problema, che tocca 300mila residenti delle zone di confine delle province di Varese, Como e Sondrio, non dipende né da Regione Lombardia né da Lombardia Informatica,

ma è in corso di risoluzione. Il consigliere segretario (lista Maroni Presidente), da sempre “paladina” della sconto benzina, ha chiesto di «trovare una soluzione, quella di non azzerare le Crs (le tessere sanitarie regionali, ndr) in scadenza e concedere una proroga sull’utilizzo delle stesse, così continueranno a funzionare, anche se scadute, fino alla risoluzione del problema».
Soddisfatto delle «rassicurazioni» ottenute in commissione il consigliere regionale Pd : «Ci si sta lavorando, su più strade. Nel frattempo l’invito è di tenere la vecchia carta regionale, perché Lombardia Informatica ne sta valutando la riattivazione per il servizio specifico della Carta sconto».
E siccome è emerso che le carte che non funzionano sono quelle prodotte da uno dei due fornitori, dotate di un chip a taratura più precisa, Alfieri chiede alla Regione «di concordare con il Ministero dell’Economia che nelle province interessate arrivino le carte prodotte dall’altro fornitore, che già in precedenza produceva le Cns senza che si registrassero problematiche con lo sconto benzina, per evitare che il problema si espanda a macchia d’olio».
Daniela Maroni ricorda infatti che «la carta sconto benzina è un vero e proprio salvagente per i gestori dei distributori delle zone di confine e un diritto per i cittadini, non possiamo compromettere la nostra economia per un errore, e ridare vita al pendolarismo del pieno».