«Sì ho visto Giada che attraversava. Ho avuto paura e sono scappato»

Emergono nuovi particolari sulla tragedia che costò la vita alla giovane varesina

Flavio Jeanne, il cuoco di 24 anni che lo scorso 13 settembre ha investito e ucciso Giada Molinaro, 17 anni, in viale dei Mille per poi fuggire, confessò alla fidanzata la notte stessa dell’incidente quanto aveva fatto. Per ore la ragazza lo supplicò di andare a costituirsi: lui non lo fece e pensò invece al modo di far riparare l’auto senza dare nell’occhio, visto che gli serviva per lavorare.

Il gip di Varese Anna Giorgetti ha confermato la misura agli arresti domiciliati per Jeanne. Secondo indiscrezioni, l’ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari sarebbe durissima nei confronti del pirata della strada.

L’incidente avvenne alle 23 circa. Il giorno dopo la notizia della morte di Giada era ovunque e la madre della ragazza chiese pubblicamente al pirata di costituirsi. E lo stesso, questo emergerebbe da indiscrezioni, avrebbe fatto per tutta la notte la fidanzata del giovane, supplicandolo di costituirsi e spiegandogli che sarebbero comunque arrivati a lui. Jeanne, invece, andò da un carrozziere ansioso di far sistemare l’auto e riprendere la propria vita.

Stando a quanto trapela dall’ordinanza, il giovane avrebbe ricostruito l’accaduto, ammettendo di aver visto un gruppo di persone e una ragazza (Giada) che attraversava la strada. Nell’impatto avrebbe chiuso gli occhi, sentendo il botto, provocato dall’investimento di Giada. Jeanne però non si è fermato e ha continuato la sua corsa, guardando nello specchietto retrovisore e notando che qualcuno stava soccorrendo Giada (erano i familiari della ragazza). Perchè ha tirato dritto? Per paura. Gli occhi chiusi, la fuga, tutto dovuto alla paura. Anche il non dar retta alla fidanzata, che tra l’altro sulla carta potrebbe essere a sua volta indagata visto che pur sapendo chi fosse il pirata non lo ha denunciato.

Tra le righe dell’ordinanza comparirebbero parole pesanti nei confronti di Jeanne: il ragazzo non ha frenato, non ha sterzato, non ha fatto nulla per evitare di investire Giada. Ha soltanto chiuso gli occhi ed è fuggito. Poi si è soltanto preoccupato di far riparare l’auto. Secondo indiscrezioni il gip avrebbe notato con amarezza proprio questa assoluta mancanza di responsabilità e interesse nei confronti dell’accaduto. A quanto pare il solo pensiero era quello di far riparare l’auto, tornare al lavoro (e infatti Jeanne è stato arrestato proprio mentre andava a lavorare). Lo stesso gip avrebbe rilevato che l’unico pensiero di Jeanne fosse quello di preservare la sua vita che non doveva patire troppi intoppi.