«Siamo in pochi». La giustizia varesina a rischio paralisi

La relazione del presidente del tribunale Vito Piglionica evidenzia i problemi di carenze di organico

Giustizia varesina in lotta con il rischio paralisi. Presentata la relazione del presidente del tribunale di Varese Vito Piglionica in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziaria. Il problema è lo stesso che i vertici di piazza Cacciatoti delle Alpi denunciano da anni: «l’endemica carenza di organico sia sul fronte dei magistrati che sul fronte del personale amministrativo». La relazione sullo stato di salute della giustizia varesina parte proprio da qui. «Come per l’anno precedente, anche per l’anno giudiziario di riferimento l’organico

del personale di magistratura dell’ufficio risulta costituito da 23 magistrati togati e 12 magistrati onorari, che, come già segnalato in plurime occasioni, deve ritenersi numericamente inadeguato – si legge nelle 15 pagine presentate – ne sono indici sicuri sia il rapporto con quello dei magistrati in forza alla locale procura della Repubblica, che pone il tribunale di Varese al livello meno favorevole (il rapporto è di 2,5 a 1) tra gli altri uffici del distretto analoghi per dimensioni sia il rapporto giudice togato per abitante che per il circondario del tribunale di Varese è pari a un giudice togato ogni 21.738 persone, uno dei più bassi rapporti a livello nazionale». La situazione non è migliore per quanto riguarda il personale amministrativo. I concorsi, come è purtroppo noto, sono congelati da 15 anni a questa parte. L’età media del personale in forza al tribunale varesino, come inevitabile, si innalza di anno in anno. I dipendenti che raggiungono la pensione o vengono trasferiti da anni non vengono rimpiazzati. Si legge ancora nella relazione appena depositata: «La situazione degli organici del personale amministrativo, come segnalato dal dirigente amministrativo nella sua nota, è parimenti critica, essendo presenti in servizio 52 unità sulle 65 previste, con una scopertura quindi superiore al 20%, con la conseguente insufficienza, soprattutto, delle professionalità chiamate a compiti di diretto supporto alla attività giurisdizionale ed essendo concreto il rischio di non copertura dei posti lasciati liberi dagli ormai sempre più numerosi pensionamenti». E ancora: «Tali elementi di instabilità inducono, sotto il profilo organizzativo, condizioni di disfunzione e di inefficienza in quanto nessuna seria programmazione è possibile in mancanza di certezza sulle risorse disponibili». A soffrire di più di questo scoperto in organico è la sezione civile «la litigiosità si mantiene considerevole», con i varesini che nella maggior parte dei casi preferiscono ancora risolvere controversie davanti a un giudice (con aggravamento dei carichi di lavoro già sproporzionati) invece di tentare vie stragiudiziali che invece consentirebbero, dove possibile, di alleggerire i carichi di lavoro. In difficoltà anche l’ufficio Gip: «La carenza di personale amministrativo, di cui soffre il tribunale, si riflette , anche, sulla produttività dell’ufficio Gip, che, come segnalato dal coordinatore, potrebbe essere incrementata se si disponesse di più unità di personale amministrativo da dedicare ai singoli settori creando specializzazioni più marcate con evidente vantaggio in ordine all’auspicabile contrazione dei tempi di durata degli affari», si legge nella relazione.