Referendum stipendio sindaco, Pinti: “Nessuna risposta da Galimberti”

Il consigliere comunale leghista ha presentato un’interrogazione finalizzata a conoscere la modalità e i tempi dell’niziativa proposta dal primo cittadino

Ancora nessuna notizia dal Sindaco circa l’impegno di attuare un referendum consultivo per stabilire parte del suo compenso. L’interrogazione presentata dal leghista Pinti e finalizzata a conoscere modalità e tempi di questa iniziativa, presente nelle linee di mandato e più volte ribadita in campagna elettorale, risulta ancora inevasa dopo oltre un mese e mezzo dalla sua presentazione.

Nel testo del documento il consigliere del Carroccio stigmatizzava nelle premesse sia il fatto che l’Amministrazione non abbia ancora predisposto alcuno strumento digitale per una consultazione certificata dei cittadini, sia il parere negativo che la Giunta espresse in sede di approvazione del DUP, ad un emendamento che proponeva l’introduzione di strumenti di consultazione utilizzabili per inaugurare pratiche di partecipazione. Di seguito Pinti interrogava per sapere se era confermata la volontà della Giunta di procedere con il referendum sul compenso del sindaco, in quale data e in che modalità in caso affermativo e con quali strumenti in campo per permettere una consultazione accessibile a tutti i cittadini.

Era il 1 Settembre quando il consigliere protocollava alla segreteria del Consiglio Comunale il testo del documento, ma sebbene siano ampiamente trascorsi i termini di regolamento, da Palazzo ancora non è giunta alcuna risposta.

“E’ un fatto grave – sottolinea Pinti – in aperta violazione dello Statuto Comunale che all’Articolo 23 difende espressamente il diritto dei consiglieri di ottenere dall’Amministrazione tutte le notizie utili all’espletamento del mandato e all’Articolo 25 garantisce alle minoranze l’esercizio dei dei diritti nella partecipazione alla dialettica democratica.”

“Ad essere calpestato è anche il Regolamento del Consiglio Comunale – insiste il consigliere leghista – che all’articolo 29, 2 sancisce espressamente l’obbligo del Sindaco o dell’Assessore delegato a rispondere in forma scritta alle interrogazioni entro 30 giorni dalla loro presentazioni.”

“Il termine è scaduto da oltre 18 giorni” evidenzia Pinti che con una lettera al Presidente del Consiglio Comunale ha chiesto di sollecitare la risposta e di richiamare al rispetto del Regolamento il Sindaco e la Giunta in apertura del prossimo consiglio comunale.

“Galimberti deve rispondere subito – conclude il consigliere leghista – anche solo per dimostrare il suo rispetto di quelle normali regole, valide per tutti i varesini, che non possono permettersi di trasgredire alle scadenze di legge quando devono pagare una tassa, una multa per divieto di sosta, o più semplicemente quando devono restituire un libro in prestito alla biblioteca.”