Trasferimento della Maria Addolorata. Ecco le aule dove studieranno gli allievi

Un viaggio nella struttura varesina dell’ex Righi, che ospiterà l’istituto scolastico a partire da settembre

È semplicemente splendida la nuova ala dell’edificio della “Righi” dove verrà collocata, dal prossimo settembre, la primaria “Addolorata”: luminosa, le aule ampie dai soffitti ariosi e dai grandi finestroni, come si conviene ad un edificio d’epoca; quattro su sei con vista spettacolare sul campanile del Bernascone, eletto, nei 400 anni dalla posa della prima pietra, quale nuovo nume tutelare di una scuola da sempre con una vocazione fortemente religiosa, benché da tempo ormai inglobata nel “carnet”

laico degli istituti statali; attualmente l’Addolorata fa parte dell’Istituto Comprensivo Varese 1 “Don Rimoldi”, che a fine agosto perderà la sua dirigente scolastica Maria Rosa Rossi, trasferitasi alla Dante. Un cortile interno ampio già in via di sistemazione da condividere con i colleghi della Mazzini, come, del resto, probabilmente, qualche laboratorio che diventerà proprio del polo scolastico e le zone adibite ai parascolastici. Due aule guardano via Como: una, molto bella, già pronta per essere consegnata, è stata utilizzata dalla Righi per la musica fino all’8 di giugno.

Due i bagni, uno dei quali già approntato per le disabilità, più un’aula infermeria non molto ampia per la verità ma fungente allo scopo. La ristrutturazione degli ambienti, necessaria per la messa in sicurezza secondo le normative più recenti, avverrà sicuramente entro l’inizio del nuovo anno scolastico e costerà alle casse del Comune 40mila euro, assicura l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Civati.

Una consolazione per tutte le parti in causa: sicuramente per allievi e genitori che, pur nell’indubbio disagio di dover trasferire il materiale didattico in corso d’opera e anche probabilmente ben oltre l’inizio delle scuole, potranno contare per il nuovo anno scolastico su una nuova casa degna di questo nome dopo il forte dispiacere di aver perso in maniera repentina i luoghi del cuore, in un sofferto e serrato susseguirsi di eventi che hanno imposto il trasferimento in via Rainoldi: motivazione, l’impossibilità, da parte del Comune, di continuare ad assolvere alle spese imposte principalmente dall’affitto 60mila euro annui nell’istituto di via Bernardino Luini.

Un “equivoco”, quello della (felice) commistione originaria fra “sacro” e “profano”, risalente a 50 anni fa esatti: fu nel 1967 che la scuola elementare interna all’allora “Orfanatrofio Femminile Addolorata” subì la statalizzazione. Prima di allora, infatti, pur essendo afferente al secondo circolo didattico diretto da Paolo Pappafava – come lo era del resto il Collegio Sant’Ambrogio – gli esami erano condotti presso la sede centrale della Mazzini. Continuò poi per due decenni la possibilità delle alunne di risiedere presso il Collegio; bisognerà aspettare invece gli anni Novanta per la definitiva regolarizzazione, con l’apertura delle lezioni anche ai maschietti.