Troppo ghiaccio sul piazzale. Gravi danni agli ambulanti

Molti operatori non hanno potuto allestire i banchi per le condizioni del manto stradale

Alcuni ambulanti del mercato di Varese, ieri mattina, trovando il loro posto occupato dal ghiaccio, non hanno potuto allestire il loro banco e, nell’attesa che lo spiazzo fosse pulito, hanno perso parte della giornata di lavoro. Alcuni ambulanti “di spunta” sono andati via, rinunciando al posto. «Siamo una categoria lasciata allo sbando, che viene tenuta in considerazione solo quando deve pagare plateatici e spazi» afferma Sara Vitullo, che commercia scarpe sia in un negozio, sia al mercato.

«Quella dell’ambulante è una vita difficile, fatta di sveglie all’alba, di freddo e di gelo. Ci si sveglia alle 5 del mattino per portare a casa un tozzo di pane – continua Vitullo – La piazza avrebbe dovuto essere pulita la sera del venerdì, come indicato dai cartelli di divieto di sosta che abbiamo trovato in loco. Invece ieri mattina la piazza era così tanto sporca che la maggioranza degli ambulanti non ha potuto aprire in orario. Il mercato è fatto di gente che fa grossi sacrifici per sopravvivere. Il piazzale impraticabile è la conferma che il mercato di Varese è stato dimenticato, cosa che mi riempie di tristezza».

Vitullo racconta di essere arrivata ieri mattina al mercato alle 8.45 per andare a salutare la cognata, che si occupa del banco della vendita di scarpe. «La nostra attività a quell’ora era aperta perché, probabilmente, nel nostro spazio c’erano state fino a poco prima delle auto parcheggiate che con la loro presenza hanno evitato la formazione del ghiaccio. Tanti banchi, però, erano ancora chiusi – precisa Vitullo – Poi è arrivato lo spazzaneve per pulire, che però

non poteva muoversi con agilità tra i banchi già aperti. Nel frattempo, infatti, molti ambulanti si erano ingegnati da sé. Per esempio, la signora che ha in gestione il bar ambulante, che ha 80 anni, è dovuta andare a prendere il sale per spargerlo nei pressi della sua attività. Io ho detto a mia cognata di chiudere perché tanto, con il piazzale in quelle condizioni, i clienti non sarebbero arrivati. Era troppo il rischio di scivolare sul ghiaccio. Ma lei ha preferito rimanere comunque».

Alle 15, però molte attività avevano deciso di arrendersi e di chiudere i battenti: di clienti in giro ce ne erano troppo pochi per stare aperti fino alle 17. «Neppure gli spuntisti hanno aperto, il che è ridicolo – afferma la commerciante – In tanti anni non abbiamo mai visto una cosa del genere».

Vitullo fa anche un’altra valutazione: «io sono praticamente nata al mercato e ricordo come era bello 40 anni fa, quando tra le bancarelle si respirava aria di festa. Non siamo in Puglia dove non nevica mai e due fiocchi di neve mandano in tilt le città. Qui siamo a Varese, nel Nord Italia, l’amministrazione deve essere in grado di affrontare la neve. Io ricordo quando, nel 1985, la grande nevicata mise in scacco la città. Il mercato quell’anno non si poteva allestire e a casa mia mancarono i soldi per comprare il pane. Ieri mi è sembrato di tornare a quei tempi là, con la differenza che di neve ne era caduta solo qualche centimetro».

Lamentele sullo stato della zona erano arrivate anche venerdì mattina da parte dell’edicolante Angelo Toscani, che aveva denunciato come sul marciapiede di piazzale Kennedy non è stato sparso il sale, né era stata effettuata la pulizia marciapiedi.