Una firma per fermare il parcheggio

La contromossa - Il progetto della Prima Cappella potrà essere definitivamente cancellato già domani

– Per fermare il parcheggio alla Prima Cappella basterà una firma. E soprattutto la volontà politica per farlo. A portare concretamente la delibera per stralciare definitivamente il progetto dell’autosilo interrato al Sacro Monte sarà, nella seduta di domani, l’assessore alla Pianificazione del Territorio e Realizzazione Opere Pubbliche Andrea Civati. Il quale spiega come sarà l’iter per revocare il progetto. «Noi, con la delibera, daremo mandato al dirigente responsabile di ritirare tutti gli atti di gara e i contratti relativi alla costruzione e ai servizi legati al parcheggio alla Prima Cappella – dice Civati – ad esempio, è presente anche un contratto relativo alla manutenzione del verde pubblico, per intenderci. Dovremo revocare tutto».

Il rischio è quello di andare incontro al pagamento di possibili penali. Ma su questo punto l’amministrazione sembra fiduciosa. «Il problema maggiore può arrivare dalla Finteco, la ditta vincitrice dell’appalto, nel momento in cui dovesse fare ricorso. Tuttavia dovrebbe dimostrare in tribunale di aver avuto spese relative al parcheggio dopo l’aggiudicazione. Secondo noi, è molto difficile dimostrarlo, visto che non è stato fatto quasi niente. Inoltre, permane ancora l’interdittiva antimafia nei confronti della ditta». Gli altri contratti con le altre aziende per i servizi legati al parcheggio «non erano stati ancora firmati, o, quelli firmati, non ratificati». In sostanza, il Comune potrebbe cavarsela bene. E, in ogni caso, lo stop al parcheggio è un’istanza che arriva dalla cittadinanza, come ha dimostrato la raccolta firme fatta negli ultimi due anni dal Comitato Varese2.0.

Il quale si è costituito nel 2014. Ma già verso la fin del 2013 si stavano muovendo le cose in quella direzione. Chi ci racconta come nacque il comitato, che oggi esprime il vicesindaco Daniele Zanzi, e che di fatto ha compiuto una “rivoluzione” a Varese, dando vita al civismo, è Roberto Gervasini, tra i primissimi promotori del movimento civico. «Siamo partiti in sei – racconta – con un incontro al Caffè La Cupola della Brunella.

Eravamo Zanzi, Laura Caruso, Alessandro Ceccoli, Alessandro Vinci, Francesco Migliorini ed io. In quell’occasione abbiamo avuto modo di parlare della situazione di Varese, di una serie di scelte sbagliate che a nostro modo di vedere l’amministrazione, guidata da Attilio Fontana, stava compiendo. Tra tutte, io ho posto il problema del parcheggio alla Prima Cappella, sul quale avevo già inviato una lettera ai giornali». E qui Gervasini interviene sottolineando come «fin da subito ho detto che quel parcheggio non serviva minimamente all’accessibilità al Sacro Monte. Lo volevano realizzare per il museo della Fondazione Paolo VI, che oggi non si chiama museo appunto per l’assenza di posti auto. L’acquisto del terreno era stato inizialmente stimato in 400.000 euro, una cifra enorme per circa 2.000 metri quadrati di terreno. Infatti, la Regione Lombardia aveva poi ridimensionato la cifra». Da lì è iniziata la battaglia. «E devo dire la verità: in tanti hanno contribuito alla battaglia. Metto al primo posto Laura Caruso, che ha saputo fare la sintesi. E subito dopo Daniele Zanzi, per i suo impegno. Poi ci sono tutti i cittadini, tra cui anche, che ha avuto un ruolo importante con l’esposto. E le migliaia di cittadini, che hanno firmato contro la realizzazione del parcheggio in quell’area».