Una nuova vita per i Miogni. «Con l’aiuto dei detenuti stessi»

La visita - Galimberti con il sottosegretario Migliore: «Il carcere si evolverà»

– I Miogni non chiuderanno i battenti. Tramonta definitivamente l’ipotesi di un nuovo carcere a Varese, anche se negli ultimi anni si era già indebolito il progetto di trasferire in un’altra area la struttura. Ma a rassicurare i varesini sul destino della casa circondariale di via Morandi ci ha pensato il sottosegretario alla Giustizia , ieri in città per un sopralluogo alla struttura. Insieme a lui , presidente nazionale del Dap, e , vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera. «Abbiamo verificato le condizioni del carcere di Varese dopo le numerose segnalazioni che sono state fatte – ha spiegato Migliore dopo il sopralluogo – posso dire da subito che c’è la volontà di migliorare e implementare la struttura esistente, e che non c’è mai stata nessuna volontà di dismissione».

Il primo segno tangibile di questo progetto inizierà a breve e sarà la ristrutturazione delle mura esterne. Partire dall’estetica, proprio per dare un segnale ai varesini. Ma sarà solo il primo passo. L’intera struttura dei Miogni verrà messa a nuovo e dovrà integrarsi perfettamente nel contesto cittadino, diventando anche esempio di come il governo vuole migliorare il sistema carcerario italiano. «Questa è una struttura dove si potranno realizzare una serie di attività fondamentali – ha continuato Migliore –

e migliorare anche l’impatto della struttura con i cittadini. Il progetto è anche quello di migliorare sia le condizioni di lavoro di chi è addetto al carcere sia le condizioni di vita dei detenuti». Per riuscire a contenere i costi della ristrutturazione, il sottosegretario ha un’idea: «Stiamo pensando ad un investimento a basso costo, in economia, coinvolgendo anche i detenuti stessi e la loro esperienza. La filosofia che vogliamo portare, anche dopo gli stati generali, è quella di realizzare, anche nelle strutture piccole e storiche, dove il numero contenuto dei detenuti lo consente, un trattamento comportamentale più adeguato».

Consolo ha aggiunto come il collegamento tra la società e il carcere sia fondamentale e importante. Erano presenti alla visita anche il segretario regionale del Pd e consigliere regionale , la deputata e il consigliere comunale e capolista del Pd . E soprattutto il candidato sindaco del centrosinistra , cui si deve l’arrivo del sottosegretario a Varese. «Il progetto è quello di arrivare ad una struttura meno impattante per la città – ha detto Galimberti – il risultato di oggi è la dimostrazione di come un candidato sindaco metta al primo posto il verbo fare, passando dalle parole ai fatti. Questo è il metodo di lavoro che voglio utilizzare una volta eletto». La direzione del carcere ha quindi fatto dono al sottosegretario di una crest della polizia penitenziaria. L’edificio carcerario dei Miogni risale al 1893. Nel tempo ha subìto numerosi interventi ed ampliamenti, ma arrivati ad oggi ha davvero bisogno di una ristrutturazione completa che non può più essere rimandata.