Una vergogna da lasciare alle spalle

Ex fonderia Galante - Un’area dismessa di 14 mila metri quadri che attende presto una rinascita

In passato è stato appellato come il “triangolo della vergogna”. Si tratta degli stabili dismessi, quello che una volta era il cuore pulsante dell’azienda Molteni e l’ex fonderia Galante, che si affacciano su via Monte Santo, via Grado e via Bainsizza.
La struttura ormai pericolante si snoda su 14 mila metri quadri e comprende anche la vecchia officina e i vecchi capannoni.
Fino a circa un anno fa alcuni residenti della zona avevano accesso a una porzione di area della ex fonderia di via Bainsizza 38.

Pagando 35 euro al mese potevano parcheggiare l’auto in uno spazio contrassegnato dal numero della propria targa.
Ora questa concessione è stata revocata: lo stabile è risultato pericoloso e non più agibile. Un’area dismessa, che attende di rinascere all’interno del piano di riqualificazione del comparto stazioni, letteralmente abbandonata a se stessa.
I locali sono di proprietà della famiglia Galante da un secolo, ma oggi nessuno li utilizza più. Più volte è stato chiesto all’amministrazione di poter intervenire, anche in vista del grande progetto di riunificazione delle Stazioni che dovrebbe cambiare la fisionomia della zona.
L’edificio che dà sulla strada principale è stato in parte ristrutturato. La recinzione è stata messa ulteriormente in sicurezza installando una fitta rete verde che impedisce a qualche disperato di introdursi negli edifici.
In realtà la proprietà più volte ha dovuto sbarrare la recinzione e gli accessi all’area perché regolarmente presi di mira dai senza tetto.
Il proprietario dell’area, Emanuele Galante, più volte ha espresso la volontà di realizzare una birreria e una pista di go kart:un luogo di divertimento per i ragazzi e che ridia vita al quartiere.
Intanto, dall’ottobre del 2014 gli stabili che una volta ospitavano l’azienda Molteni sono stati dati in concessione al Team Predator di Bisuschio che organizza partite di Softair, simulazioni di battaglie e guerre basate su tattiche militari. La proprietà ha posto una condizione: i finti militari avrebbero dovuto impugnare la ramazza e ripulire l’intera area, mantenendola pulita da rifiuti e clochard. Detto fatto, da ottobre del 2014, la domenica è possibile organizzare e prenotare le partite. Ma che ne sarà della restante porzione che mostra i segni del passare del tempo?