Varese celebra l’amato monsignore. Intitolato il largo a don Pigionatti

Cerimonia ufficiale ieri mattina alla Brunella per il fondatore del De Filippi

Varese celebra con una nuova intitolazione il ricordo di un sacerdote molto amato da intere generazioni di cittadini, indimenticabile per gli Alpini e per i Vigili del Fuoco, di cui fu cappellano, oltre che per tantissimi sportivi passati nella Città Giardino. Da ieri, infatti, Largo Unicef, l’incrocio di fianco alla Chiesa della Brunella tra via Marzorati e via Crispi, si chiama Largo Monsignor Tarcisio Pigionatti, lo storico fondatore nel 1950 del Collegio De Filippi, di cui fu poi rettore per quasi 40 anni.

Nato nel 1914 a Venegono Inferiore, Tarcisio Pigionatti fu per 60 anni un infaticabile fautore e trascinatore di iniziative. Partito volontario nel 1940 come cappellano militare con gli alpini della divisione Parma per il fronte greco-albanese, a fine conflitto fu nominato rettore del Convitto arcivescovile De Filippi di Arona. Fu opera sua la nascita della sede varesina del Collegio sulla collina dei Miogni, realtà cui restò legatissimo fino alla morte nel 1997, contribuendo ad ampliarla e migliorarla con l’aiuto di amici e benefattori.

Alla presenza del Prefetto Giorgio Zanzi, del Prevosto Luigi Panighetti e di un gran numero di alpini, vigili del fuoco e studenti del De Filippi, il sindaco Galimberti ha scoperto la targa di intitolazione a “Don Pigio”, che riporta la significativa descrizione “educatore, patriota, benefattore”. Dopo l’inaugurazione, la cerimonia è continuata all’interno del De Filippi: tutti gli intervenuti hanno ricordato la sua lungimiranza e il suo essere precursore di un modello di integrazione reale ed inclusivo.

Monsignor Franco Agnesi, Vicario episcopale di Varese, ha ricordato: «Era un uomo di grande bontà, largo di prospettive e di visione sulla società che cambiava. Per anni il suo Collegio è stata un vera finestra sul mondo, esempio stesso dell’universalismo del Cristianesimo». Il sindaco Galimberti ha dichiarato: «Dobbiamo riconoscere il bene fatto a favore dell’intera comunità da parte di individui benemeriti anche con gesti simbolici, come l’intitolazione di oggi: Varese è estremamente riconoscente a monsignor Pigionatti. L’iter per questa intitolazione è stato avviato dalla precedente amministrazione, oggi si è concluso con la mia, un chiaro segno di condivisione totale quando si celebrano personaggi fondanti della nostra città».

Guido Borghi ha ricordato come Pigionatti fosse anche un grande uomo di “marketing”, capace di coinvolgere ed appassionare alle sue proposte, come avvenne per il padre Giovanni, e quanto sia stato importante il Convitto per grandi sportivi delle squadre di Varese, che qui poterono continuare i loro studi. Chiusura per Giuseppe Zamberletti, il politico varesino e padre fondatore della Protezione Civile, ex allievo del De Filippi: «Nel 1967, per l’inaugurazione del nuovo edificio del Collegio, mi chiese di portare l’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro, che era già in visita a Varese. Lo convinsi e Moro, vedendo il Collegio, si stupì e parlò di “Arca di Noè” per descrivere questo luogo di incontro, condivisione ed integrazione».