Addio al “Punzecchiatore” di Sumirago. Il paladino dei cittadini

Ettore Russo amava “pungere” i politici della sua città

– Avrebbe compiuto 77 anni il prossimo 31 luglio. Ettore Russo, il “Punzecchiatore” di Sumirago non ce l’ha fatta: è deceduto nelle ultime ore in seguito a una grave crisi respiratoria. Già da qualche tempo si trovava ricoverato in una struttura sanitaria nel Varesotto. Se n’è andato in silenzio, in punta di piedi, nettamente in contrapposizione con la vita “rumorosa” e attiva vissuta tra Varese e soprattutto la sua amata Sumirago. Viveva a Menzago da una vita in una casa dell’Aler. Origini napoletane delle quali andava molto fiero, si era autodefinito il “Punzecchiatore” (si era fatto fare anche una maglietta), attivando un blog nel quale si divertiva anche con ironia a “punzecchiare” gli amministratori comunali di Sumirago, meglio se di centrodestra.

Per lui, simpatizzante del centrosinistra ma mai estimatore di Renzi, la politica era una cosa molto seria. Una passione che aveva imparato ad amare già negli anni giovanili e che continuava ad alimentare anche in età più matura. Anche da ultrasettantenne si sbizzarriva nei suoi commenti al vetriolo sul suo blog. Uomo genuino, un puro della politica, che amava contattare anche i giornali locali per segnalare i disservizi patiti dalla collettività. Grande fruitore dei bus, era diventato un super esperto di problematiche legate alle “corse” dei pullman.

La sua è stata una figura molto popolare, istrionica e per certi aspetti anche pittoresca. Un generoso che teneva tantissimo ai problemi della sua Sumirago. E per questo si era fatto apprezzare trasversalmente da diverse generazioni di sumiraghesi. Era un combattivo, tanto che un giorno si incatenò in casa per protestare contro chi, a suo avviso, gli aveva fatto un torto minacciandolo di sfratto.

Il “punzecchiatore” di Sumirago, grande cuore azzurro per la passione che lo legava al Napoli, era un appassionato di calcio, di tecnologia, oltre che ovviamente di politica.

Ci rimase male qualche anno fa quando fu scartato dalle liste elettorali poiché avrebbe voluto dare un contributo ancora più grande alla comunità. Non mancava di un certo sentimento “fumantino” che spesso lo ha messo in contrapposizione, anche dura, con gli avversari politici. Avversari dei quali aveva rispetto, ma ai quali non risparmiava critiche anche feroci. Sì, perchè il bene della collettività, una strada da aggiustare, una buca da riparare, un cittadino bisognoso da aiutare, stavano sempre davanti a ogni questione.

I funerali si terranno stamattina nella chiesa di San Pietro a Quinzano alle 11.