Cattivi odori dalla zona industriale. Selezionati i “nasi” volontari

I referenti avranno il compito di annotare per tre giorni alla settimana e in tre diversi orari l’eventuale presenza di miasmi

Sono stati individuati a Gavirate e Bardello i volontari che dovranno monitorare in tempo reale la situazione dei cattivi odori provenienti dalla zona industriale gaviratese.
A renderlo noto sono stati i rappresentanti dei due comitati cittadini che nelle scorse settimane hanno raccolto circa 500 firme e che il Comune di Gavirate aveva incaricato, durante una riunione del tavolo, di svolgere questo compito di scelta.
Questi cittadini avranno l’incombenza di annotare per tre giorni alla settimana e in tre diversi orari della giornata, l’eventuale presenza di questi miasmi. Una situazione non più tollerabile, come denunciato dai cittadini stessi, sia nella petizione che nell’affollato incontro pubblico di ottobre; i cattivi odori in certi giorni rendono l’aria attorno alla zona industriale gaviratese, che confina con una parte di Bardello, irrespirabile, senza contare anche l’inquinamento acustico.

Prima di diventare operativi, i volontari dovranno partecipare prima a una riunione che si terrà in Comune con i tecnici di Arpa, i quali spiegheranno nel dettaglio le modalità di annotazione; incontro che deve essere ancora fissato ma che presumibilmente avverrà nei prossimi giorni. Sulla questione della qualità dell’aria della zona, a intervenire nuovamente è anche Arturo Bortoluzzi, presidente dell’associazione ambientalista varesina Amici della Terra, che si è affiancato ai comitati per cercare di arrivare alla risoluzione del problema. Bortoluzzi ha inviato una lettera sia al sindaco di Gavirate Silvana Alberio che al primo cittadino di Bardello Egidio Calvi, nella quale chiede alle istituzioni uno scatto in avanti sul tema della salvaguardia della salute dei cittadini.

«È ora di fare un passo in avanti – scrive il presidente di Amici della Terra – per questo motivo ho inviato una lettera all’assessore regionale all’Ambiente e al presidente della Commissione Ambiente di Regione Lombardia, perché possa diventare obbligatorio in Lombardia, in tutte le situazioni in cui è necessario, non solo effettuare una Vas, ovvero una valutazione ambientale strategica ma anche la Viias, ovvero la valutazione integrata di impatto ambientale; non facciamo le cose a metà». L’elemento “salute” deve insomma essere rivalutato nei permessi che vengono rilasciati alle aziende; Amici della Terra invita i sindaci di Gavirate e Bardello a scrivere anch’essi alla Regione o al ministero dell’Ambiente, supportati da un’apposita delibera consiliare. «Sul nostro territorio manca uno studio scientifico sulla sofferenza sanitaria delle persone; non chiediamo un’azione di testimonianza ma un progetto pilota regionale per monitorare lo stato di salute della cittadinanza» conclude Bortoluzzi.