Cattivi odori, la situazione resta stabile. E i “nasi” si prendono una pausa

Non ci sono risultati rilevanti negli ultimi mesi: questo perchè alcune aziende non stanno funzionando a pieno regime

Nessuna grossa novità sul fronte delle rilevazioni effettuate dei “nasi”, i volontari di Gavirate e Bardello che si sono prestati, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo scorsi, a fare rilevazioni olfattive dell’aria, in orari prestabiliti, attorno alla zona industriale gaviratese, dove gli stessi “nasi” risiedono; un risultato che non sorprende gli stessi cittadini, che l’anno scorso hanno raccolto cinquecento firme di protesta contro i cattivi odori provenienti dalle fabbriche presenti in zona.

Il tavolo tecnico si è riunito ieri mattina in Comune proprio per valutare, con Arpa, Ats Insubria, Provincia, i “nasi”, i referenti della raccolta firme, l’ufficio tecnico comunale, il sindaco e il vicesindaco Massimo Parola, i dati rilevati nel primo trimestre dell’anno.

«Nei primi tre mesi di rilevamenti olfattivi da parte dei “nasi” non sono emersi dati statisticamente rilevanti – riferisce la Alberio – poiché alcune aziende presenti in zona industriale non stanno funzionando a pieno regime abbiamo deciso di sospendere per il momento l’attività dei “nasi”, che riprenderanno non appena gli impianti delle ditte saranno pienamente funzionanti». Le rilevazioni olfattive dei volontari avrebbero dovuto essere effettuate nei mesi di maggio, giugno e luglio; riprenderanno invece dopo che la conferenza dei servizi avrà dato eventualmente il via libera alle aziende richiedenti delle modifiche ai loro impianti.

«Sono soddisfatta del clima costruttivo e collaborativo emerso nella riunione di ieri – prosegue il sindaco – Al momento è difficile ipotizzare quando le ditte funzioneranno a pieno regime». Facile comunque che si vada a fine anno; Comune, referenti della raccolta firme e Amici della Terra continueranno a vigilare. L’amministrazione alcuni mesi fa, ha fatto richiesta ad Arpa di posizionare una centralina mobile in grado di valutare la qualità dell’aria. «Arpa Varese non ha dispostivi di questo tipo e ne ha fatto richiesta a Milano – spiega la Alberio – Alla conferenza dei servizi inviteremo tutte le componenti interessate, compresa quella sanitaria; chiederemo anche che venga valutato l’inquinamento acustico». L’obiettivo insomma è quello di fare chiarezza sull’origine dei cattivi odori e della loro composizione e di far sì che l’aria sia respirabile come in questi primi mesi del 2017.

«La qualità dell’aria del paese non basta che sia accettabile ma buona – conclude – perché ne va della salute e della qualità della vita dei cittadini».