Tentano di truffarla ma la nonna non ci casca

DAVERIO - La donna, 89 anni, aveva appena partecipato a uno degli incontri promossi dai carabinieri

Il fatto è accaduto intorno alle 14.30 di ieri a Daverio. La vittima designata per l’ennesima truffa è una donna di 89 anni. «Che un mese fa – racconta il nipote – ha partecipato a uno degli incontri promossi dai carabinieri proprio per prevenire le truffe agli anziani. Grazie a quell’incontro mia nonna ha capito che stava per cadere in un tranello e ha reagito di conseguenza».

Tutto ha inizio con il classico copione. Un uomo ben vestito e molto gentile suona il campanello dell’abitazione dove l’anziana si trovava sola in casa. «Signora dobbiamo controllare i numeri del contatore», dice la voce gentile. L’anziana, abituata a quel genere di controlli come tutti, apre il cancello e accompagna l’uomo dove si trova il contatore. Il truffatore resta davanti al contatore per pochi secondi, impossibile che possa aver letto i numeri in un lasso di tempo così

breve. L’uomo cambia approccio e chiede all’anziana di poter entrare in casa a raccogliere, in una bottiglietta, un campione d’acqua. Perché? Perché l’acqua sarebbe contaminata da sostanze pericolose. Acqua velenosa, acqua pericolosissima. Acqua in grado di uccidere. La donna non ci casca e si rifiuta. Non avrebbe fatto entrare nessuno né tanto meno avrebbe dato bottigliette d’acqua a chicchessia. Il truffatore insiste. L’acqua è veleno. Poi il malvivente ha un’intuizione: passare dall’acqua al fuoco. E allora all’anziana racconta che entro una settimana la casa potrebbe bruciare. La donna non cede. Il truffatore torna sul veleno. Tutto l’oro che la donna ha in casa, a contatto con quell’acqua contaminata, sarebbe diventato tossico, le avrebbe fatto del male. Anche questa è una truffa già vista. La vittima viene convinta a mettere tutti i preziosi e i contanti che ha in casa nel frigorifero. In questo modo il truffatore ha il bottino a disposizione e lo può rapidamente prelevare tutto d’un colpo. «Mia nonna a quel punto ha smesso di rispondere – racconta il nipote – ha smesso di ascoltare, di dare retta a quell’uomo. Grazie alle indicazioni ricevute dai carabinieri ha capito che rischiava di ritrovarsi vittima di una truffa» Il malvivente a quel punto ha avuto paura. Ha capito di essere stato scoperto e è corso alla chetichella verso il cancello saltando sull’auto guidata da un complice che lo aspettava fuori. I due sono spariti nel nulla. L’anziana ha quindi chiamato il centro anziani raccontando l’accaduto e facendosi dare il numero dei carabinieri. Ha chiamato le forze dell’ordine e i militari in pochi istanti l’hanno raggiunta.

L’ottantanovenne ha denunciato tutto l’accaduto, consapevole di averla spuntata sui truffatori. «La paura è che potessero aggredirla – racconta il nipote – avrebbero potuto farle male. Una volta vistosi scoperto il truffatore avrebbe potuto spintonarla per cerca di entrare in casa o di fuggire. Per fortuna non è successo». L’anziana grazie alle indicazioni ricevute dai carabinieri ha saputo riconoscere la trappola che le stavano tendendo. Non si è lasciata raggirare e ha fornito indicazioni utili ai militari per poter identificare i malviventi. Altri incontri di questo tipo saranno organizzati a breve in tutta la provincia: l’Arma è da sempre impegnata in questo tipo di informazione. Che a quanto pare funziona e dà i suoi frutti. L’indicazione è sempre la stessa: chiamare il 112 immediatamente anche soltanto in presenza di un sospetto.