Dopo la polemica la contromossa: «Accoglieremo meno profughi»

Il caso - Pellicini: «Un conto è decidere in autonomia, un altro è subire passivamente scelte imposte»

– Continua a tenere banco a Luino la questione dell’accoglienza migranti, dopo il durissimo sfogo del sindaco, a seguito dell’annunciato arrivo in città, a metà maggio, di una decina di profughi richiedenti asilo politico internazionale, ospitati nella ex Casa Famiglia di Colmegna. La giunta comunale che si è riunita ieri in municipio ha deliberato all’unanimità di modificare la propria decisione assunta lo scorso 19 aprile, stabilendo di gestire, come in passato, un numero massimo di sei migranti e non di otto.

Attualmente, a parte i dieci in arrivo tra un paio di settimane, una volta terminati i lavori di sistemazione della ex casa famiglia, il Comune di Luino ospita appunto sei profughi, gestiti dall’amministrazione comunale. «Prima della notizia del possibile arrivo di dieci o più migranti a Colmegna – dichiara il sindaco Andrea Pellicini – avevamo deciso di accogliere l’invito del Prefetto di Varese, aumentando da sei a otto i migranti in gestione diretta da parte del Comune».

L’apertura della ex casa famiglia della frazione luinese ha fatto cambiare idea al primo cittadino e a tutta la sua giunta; a nulla sono valsi quindi gli appelli a favore dell’accoglienza, avanzati dalla Rete provinciale dei sindaci, che per voce dei sindaci di Comerio Silvio Aimetti e di Maccagno con Pino e Veddasca Fabio Passera, si erano rivolti al loro collega luinese. «La recente novità di Colmegna – prosegue Pellicini – ha indotto la giunta a revocare la disponibilità manifestata in attesa degli sviluppi della situazione».

Al sindaco di Luino non era andato giù in particolare il fatto di non essere stato messo a conoscenza del progetto gestito dalla Caritas di Como e affidato a una cooperativa. «Una cosa è decidere in autonomia di prestare assistenza, per motivi umanitari, ad un numero limitato di persone – conclude il sindaco di Luino – un’altra è invece quella di subire passivamente, un aumento indiscriminato della presenza di migranti sul territorio comunale». Con questa decisione della giunta, il Comune di Luino di fatto chiude i propri confini all’arrivo di nuovi profughi, in attesa dell’arrivo di quelli che saranno sistemati nella struttura di Colmegna.