Il nuovo gioiello del Jrc di Ispra per tutelare la nostra aria

Inaugurato ieri l’Osservatorio che servirà a misurare temperatura, umidità, pressione dei raggi solari e delle piogge

– Il Jrc di Ispra inaugura il nuovo Osservatorio atmosferico: una torre, alta 100 metri, dotata di sensori per la misurazione della temperatura, dell’umidità, della pressione, dei raggi solari e delle precipitazioni. Presente anche il governatore di Regione Lombardia : «Vogliamo dialogare con la Commissione europea per capire come fare per migliorare la qualità dell’aria in tutta la macroregione del Nord».

Un nuovo importante investimento in ricerca nella “cittadella” scientifica della Commissione europea di Ispra, alla vigilia delle celebrazioni per i 60 anni del “Centro comune di ricerche”, altrimenti detto Jrc, in programma il prossimo mese di ottobre. Ieri pomeriggio il presidente Maroni e il commissario ungherese all’Educazione, Cultura, Sport e Giovani Tibor Navracsics (che sovrintende il Jrc) hanno ufficialmente inaugurato la torre da 100 metri dell’Osservatorio atmosferico.

Si tratta di una delle due stazioni per il Programma europeo di monitoraggio e valutazione e una delle più avanzate stazioni orientate alla ricerca: si occupa di osservazioni sulle emissioni inquinanti nell’aria e sui gas serra. Ma le osservazioni forniranno anche dati che potranno essere utilizzati per verificare l’efficacia e l’impatto delle politiche europee sull’atmosfera.

«Qualità dell’aria significa qualità della vita – le parole del governatore Maroni – Con le altre regioni del Nord abbiamo fatto un accordo macroregionale per una situazione particolare e difficile da affrontare, ora vogliamo dialogare con la commissione europea per capire come fare per migliorare qualità aria. Quello che il Jrc sta facendo va nella giusta direzione».

Maroni annuncia che a settembre «è prevista la firma di un protocollo d’intesa per una cooperazione utile sui temi ambiente, innovazione e ricerca, verso il futuro, che è la parola chiave. Perché per noi il Jrc è il futuro».

Il problema della qualità dell’aria è molto sentito in particolare in Lombardia: «La pianura Padana ha una conformazione particolare che ci obbliga a lavorare insieme – sostiene Maroni – Il rafforzamento della collaborazione con la Commissione europea è fondamentale e siamo grati al Jrc di Ispra per gli investimenti che sta facendo. Ci aspettiamo di negoziare con la Commissione le misure necessarie per garantire la qualità dell’aria».

Il commissario Tibor Navracsics sottolinea questa inaugurazione come un passo importante per rendere più forte la cooperazione con Regione Lombardia in queste aree scientifiche.

Perché l’Unione Europea si basa sulla cooperazione non solo tra Paesi membri, ma anche tra istituzioni europee e istituzioni locali. Già in questo sito di Ispra sperimentiamo un’eccellente collaborazione, ma sui problemi transfrontalieri, come l’inquinamento e la qualità dell’aria, l’Unione Europea può essere ancora più utile. Si tratta di questioni in cui un approccio macroregionale può aiutare e dare benefici che possono farsi sentire anche nella vita di tutti i giorni dei cittadini».

L’incontro bilaterale tra la Regione Lombardia (era presente anche l’assessore all’istruzione e formazione Valentina Aprea) e il commissario Navracsics si è concentrato anche sui temi della cultura, che è una delle competenze del politico ungherese.

Confermato lo European Cultural Forum il 7 dicembre a Milano, simbolicamente nel giorno di Sant’Ambrogio, Maroni ha ricordato la novità dell’undicesimo sito Unesco proclamato proprio domenica per ribadire che «la Lombardia è patrimonio mondiale dell’umanità. E vogliamo investire molto in questa direzione e nella cultura. Oltre a tutto ciò che riguarda la manifattura, è un asset importante su cui investire».

In vista del Forum, il commissario Navracsics pone l’accento in particolare sullo sviluppo dell’industria creativa, su cui Unione Europea e Regione Lombardia possono avviare un’«ottima collaborazione».