Telecamere intelligenti in paese: «Giusto spendere per la sicurezza»

Grazie ai soldi di un bando regionale ecco i nuovi dispositivi

«I soldi spesa per la sicurezza sono, sempre, soldi ben investiti». , primo cittadino di Maccagno non ha dubbi. E l’investimento è di quelli importanti: telecamere intelligenti che sapranno riconoscere le targhe delle auto in ingresso e in uscita dal territorio comunale trasmettendo i dati in tempo reale.

«Ce lo chiedono i nostri concittadini che si sentono più sicuri e protetti, ce lo chiedono le forze dell’ordine che hanno bisogno di supporti tecnologici sempre più ramificati in grado di supportare le indagini o anche semplicemente per svolgere azione di prevenzione», continua Passera.

Che aggiunge: «Con il contributo di un recente bando regionale che ha stanziato 24.800 euro a fondo perduto per un totale di circa 31 mila euro, bando ottenuto, ancora una volta, grazie al fatto di essere un Comune derivante da fusione, stiamo testando il nuovo sistema di rilevazione targhe che permetterà di conoscere ogni mezzo transitato nei diversi varchi che portano a Maccagno – dice il sindaco – Per i malintenzionati sarà sempre più difficile farla franca ma, in generale, aumenta la capacità di monitorare quel che succede in paese».

Si pensi, ad esempio, al transito di una vettura segnalata come rubata. Le telecamere forniranno un ottimo supporto alle forze di polizia per rintracciare la vettura. Si pensi all’auto ricercata perchè utilizzata per commettere reati, ad esempio furti o rapine. Si pensi infine, e purtroppo il fenomeno è in aumento ovunque, al pirata della strada che investe e fugge.

Le telecamere permetteranno di restringere il campo delle ricerche fornendo le targhe (e dunque i nominativi degli intestatari) delle vetture passate in zona all’ora dell’incidente aiutando e molto le forze di polizia nell’identificazione del pirata.

«La gente ha bisogno di opere pubbliche, di servizi, ma ha innanzitutto diritto di sentirsi protetta da un sistema che mette al primo posto la sicurezza – conclude Passera – Perché ognuno deve fare la propria parte, e nessuno – qui – deve potersi sentire impunito».