«Tutto doveva cambiare il 15. E invece non è successo niente»

Ospedale di Cittiglio sugli scudi: la reperibilità notturna non è stata riattivata. Ballardin: «Non prendeteci in giro»

Il 15 gennaio è passato ma nulla, almeno per il momento, è cambiato all’ospedale “Luvini” di Cittiglio, dove gli ortopedici continuano ad avere una reperibilità ridotta, dopo la chiusura del reparto di ortopedia a inizio novembre. Il 15 gennaio infatti era la data entro la quale l’azienda ospedaliera si era impegnata a verificare il ripristino della reperibilità nelle ore notturne nei giorni festivi di un ortopedico da mettere a disposizione dell’ospedale di Cittiglio, per poter contare su un servizio attivo 24 ore su 24.

Questo era uno degli impegni presi lo scorso 23 dicembre, durante l’incontro in Regione, promosso dal presidente del consiglio regionale , con i sindaci di Cittiglio e Brenta e con i vertici dell’azienda ospedalieri, in attesa della riapertura del reparto di ortopedia, promessa entro il prossimo mese di giugno.

Qualche novità però potrebbe esserci già in questa settimana. «Stiamo aspettando la conferma da parte del direttore generale che si è attivato per trovare una soluzione tampone fino al ripristino completo del reparto – afferma il sindaco di Cittiglio – sono stato contattato venerdì scorso dal direttore stesso, il quale mi ha detto che in questa settimana ci comunicherà la soluzione cui ha pensato».

In questi giorni, si sono sollevate voci preoccupate dall’ospedale di Luino, che teme di vedere ridimensionato il proprio reparto di ortopedia quando verrà riaperto quello di Cittiglio. «È ovvio – tranquillizza Anzani – che la soluzione tattica e strategica che sarà implementata non andrà a compromettere l’ospedale di Luino; la soluzione sarà trovata in sinergia con Varese».

Meno ottimista il sindaco di Brenta , portavoce con Anzani, della protesta dei primi cittadini del territorio. «Al momento siamo ancora fermi alle parole e alle promesse – dichiara Ballardin – e finché non riaprirà il reparto di ortopedia, non resteremo di certo a guardare; l’auspicio è che arrivino i primi fatti concreti, che ci sono stati promessi nell’incontro del 23 dicembre, già in questa settimana».

Il clima all’ospedale “Luvini” non è dei migliori. «Spero di sbagliarmi, ma non mi pare si respiri aria di cambiamento – prosegue il primo cittadino di Brenta – il presidente Cattaneo si è esposto molto, ma mi pare che da parte dei dirigenti ci sia poca volontà; al momento i fatti ci dicono che non c’è nulla di nuovo».

Ballardin torna sulla “guerra” tra gli ospedali di Cittiglio e Luino. «Noi abbiamo soltanto dimostrato oggettivamente, dati alla mano, come il “Luvini” rispetti tutti i parametri di legge e che quindi l’ortopedia vada riaperta subito – conclude il sindaco – i due ospedali possono coesistere basta aver chiare le funzioni di ciascuno; non c’è bisogno di prime donne ma di salvaguardare le strutture».