Vandali distruggono la storica chiesetta di Cuasso al Monte

Il vandalismo alla chiesetta dell'ospedale di Cuasso al Monte ha danneggiato un prezioso patrimonio storico e spirituale, evidenziando l'urgente bisogno di protezione e conservazione

CUASSO AL MONTE – L’atto vandalico che ha recentemente colpito la chiesetta dell’ospedale di Cuasso al Monte ha suscitato profonda indignazione tra i residenti locali. Questo piccolo edificio sacro, un tempo cuore spirituale e storico dell’ospedale, è stato saccheggiato e danneggiato, aggiungendo un nuovo capitolo di degrado a una struttura già maltrattata nel corso degli anni.

Il gesto incivile ha riportato alla ribalta un problema persistente: l’abbandono e il degrado dell’ospedale, una volta fiore all’occhiello della comunità. Il danno subito non è solo materiale; è un colpo al cuore della memoria collettiva locale, un luogo dove per decenni si sono celebrate messe non solo per i pazienti, ma per tutti i cittadini. Questa chiesetta rappresenta un simbolo di speranza e conforto per chiunque vi entri, racchiudendo non solo storie di fede, ma anche il ricordo di coloro che hanno trovato conforto e pace tra le sue mura.

Un cittadino locale, regolarmente frequentatore del parco che circonda l’ospedale, si è trovato ad essere testimone di questo atto vergognoso. Il suo dolore e la sua frustrazione sono palpabili quando si interroga su chi possa essere stato l’autore di tale vandalismo e su quali siano stati i motivi che lo hanno spinto a compiere un gesto così insensato. Il timore di entrare nella chiesetta dopo l’incidente rivela anche una diffusa sfiducia verso la sicurezza e la salvaguardia di questi luoghi, tanto preziosi quanto vulnerabili.

Le richieste di maggiore sicurezza, come la chiusura controllata degli accessi, appaiono come soluzioni pratiche e immediate per evitare ulteriori danneggiamenti e per preservare un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore.

In conclusione, il vandalismo alla chiesetta dell’ospedale di Cuasso al Monte non è solo un attacco materiale, ma un affronto alla memoria collettiva e alla identità stessa della comunità locale. È ora di agire con determinazione e responsabilità per preservare e ripristinare ciò che rimane di un tempo in cui questo luogo rappresentava un faro di speranza e solidarietà per tutti.