New York, 11 set. (TMNews) – Una ferita ancora aperta, un ricordo che non potrebbe essere più vivo. Dieci anni dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 alle Torri Gemelle del World Trade Center e al Pentagono l’America si ferma per ricordare le quasi tremila vittime e l’eroismo dei passeggeri e dell’equipaggio dell’aereo schiantatosi al suolo in Pennsylvania, impedendo ai dirottatori di raggiungere il quarto obiettivo, sempre rimasto ignoto.
Mentre il vicepresidente Joe Biden era al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania, iniziavano le altre cerimonie di commemorazione, migliaia di persone si sono raccolte a Ground Zero, dove è stato inaugurato il National Semptember 11 Memorial, una piscina con un buco quadrato in mezzo, all’interno del quale cade a cascata acqua, ai piedi della Freedom Tower che pian piano sta salendo verso il cielo: è il simbolo del vuoto lasciato dalle torri nel cuore della città e dalle vittime nel cuore delle loro famiglie, ma anche il simbolo della rinascita di New York. I nomi sono tutti scolpiti nel bronzo: qualcuno li accarezza lievemente, si porta la mano alla bocca in un rapido bacio, si asciuga le lacrime.
Alla cerimonia di Ground Zero c’erano il presidente americano Barack Obama e la first lady Michelle, arrivati mano nella mano, vestiti di nero, e accompagnati dall’ex presidente George W. Bush, con la consorte Laura. Si sono fermati davanti al monumento, poi hanno proseguito fianco a fianco: oggi non c’è spazio per le divisioni politiche, non c’è spazio per i dissapori e le divergenze. Oggi gli americani sono una sola persona.
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