Nel mese di ottobre, il Lago Maggiore è stato al centro di un’importante operazione di controllo sulla filiera della pesca, condotta dalla guardia costiera nell’ambito dell’iniziativa regionale “Undersize”. Gli ispettori pesca della guardia costiera ligure hanno operato in Lombardia, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta e nell’area occidentale dell’Emilia-Romagna, ispezionando varie attività, con un’attenzione particolare nelle zone lombarde dei laghi Maggiore e di Como.
Sequestri di coregone e altri prodotti ittici
Nel corso delle ispezioni, è stato effettuato un significativo sequestro presso un operatore all’ingrosso di Gravellona Toce: una tonnellata di coregone, pesce d’acqua dolce proveniente dalla Russia, è stata confiscata in quanto priva delle autorizzazioni sanitarie richieste. Questo tipo di pesce, appartenente a una specie esotica, non figura tra quelle di interesse commerciale e, di conseguenza, la sua importazione deve rispettare regolamenti molto rigidi.
In aggiunta, nell’interland milanese, un altro ingente sequestro ha coinvolto un operatore all’ingrosso, presso il quale sono state confiscate 13 tonnellate di prodotti ittici congelati. In questo caso, le irregolarità riscontrate riguardavano la mancanza di informazioni dettagliate sulla tracciabilità del prodotto, un elemento cruciale per garantire la sicurezza alimentare.
Un’operazione su ampia scala
L’operazione “Undersize” rappresenta un esempio dell’impegno delle autorità nel vigilare sulla legalità della filiera della pesca, soprattutto quando si tratta di specie importate. Con l’obiettivo di proteggere i consumatori e il mercato ittico nazionale, le ispezioni si sono concentrate sulle violazioni più gravi, come la mancanza di tracciabilità e le importazioni senza certificazioni sanitarie, garantendo che solo pesci sicuri e conformi alle norme possano raggiungere i consumatori.