Sono passati 53 anni da quando, il 20 luglio 1969, all’apice della corsa allo spazio tra URSS e USA, l’Apollo 11 ha effettuato l’allunaggio sul nostro satellite. Partito il 16 luglio, nei pressi della Luna il modulo Eagle si separò dal modulo Columbia, da dove l’astronauta Michael Collins ha supervisionato l’impresa dei suoi due compagni.
Nella notte tra il 20 e il 21 luglio, sei ore dopo che l’Eagle aveva toccato il suolo lunare, Neil Armstrong, seguito da Buzz Aldrin, fu il primo uomo a mettere piede sulla Luna, pronunciando la famosa frase: «That’s one small step for [a] man, but [a] giant leap for mankind» («Questo è un piccolo passo per un uomo, ma un grande passo per l’umanità»).
Oltre alla bandiera americana, vennero lasciati diversi oggetti sul satellite: un distintivo della missione Apollo 1; una borsa commemorativa e un ramo d’ulivo d’oro come simbolo di pace; un disco contenente le dichiarazioni di buona volontà dei presidenti Eisenhower, Kennedy, Johnson e Nixon insieme ai messaggi dei leader di 73 Paesi in tutto il mondo; una placca che raffigurava i due emisferi terrestri con sotto le firme degli astronauti e del presidente Nixon e l’iscrizione «Here men from planet Earth first set foot upon the Moon, July 1969 A.D. We came in peace for all mankind» («Qui uomini dal pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna, Luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace per tutta l’umanità»).